Re: troppo rigide...

From: Mino Saccone <mino.saccone_at_fastwebnet.it>
Date: Mon, 24 Jan 2005 09:45:16 +0100

"Alex" <perceval_it_at_katamail.com> ha scritto nel messaggio
news:x6WId.444747$b5.21353024_at_news3.tin.it...
> "Mino Saccone" <mino.saccone_at_fastwebnet.it> ha scritto nel messaggio
> news:oPRId.5956$2h5.4886_at_tornado.fastwebnet.it...
>
>
>
> > La MOdulazione (di ampiezza, di frequenza, di fase...) deve quindi
> > trasformare il digitale in un segnale che passi piu' o meno indenne
> > attravarsi i filtri di un canale telefonico, e che consenta al
> DEModulatore
> > di ricostruire l'originale digitale, destinato quest'ultimo a veri
> circuiti
> > digitali.
> Il punto � questo! Chi user� come analogico questo segnale? Nessuno!
Quindi
> perch� definirlo analogico? Perch� non salta bruscamente da una tensiona
> all'altra? Mi sembra riduttivo. Piuttosto direi che un segnale siffatto �
> digitale visto che chi lo utilizzera (il modem "ricevente"), lo tratter�
> digitalmente. Non gli interesser� cio� l'intera gamma di tensioni
> attraversate, ma solo il fatto che ci sia il superamento di un certo
valore
> per "creare" una tensione "alta" (un 1) oppure no ("bassa" tensione ---->
0)
>

Il segnale generato dal MODEM trasmittente, prima di essere ricevuto, deve
passare attraverso le numerosissime apparecchiature del sistema telefonico:
amplificatori, modulatori, demodulatori, ponti radio, coassiali che lo
tratteranno tutti come se fosse un segnale analogico 300-3000Hz
impippandosene della fase.

>
> Mi pare che tu dica: "un segnale puo essere considerato intrinsecamente
> digitale per come � strutturato, per la forma d'onda che presenta, per il
> fatto di essere "spigoloso", di "dare importanza" solo agli "estremi" (0 e
> 1) e non a quello "che c'� in mezzo".
>
No, non importa la forma del segnale (spigolosa o meno). L'unica condizione
e' che alla generazione del segnale sia codificato (secondo regole
prestabilite) un numero noto e finito di stati distinguibili tra loro. Il
supporto puo' essere qualsiasi. In un post di tanto tempo fa facevo
l'esempio dei giochi di carte (digitali in quanto le carte tutte
riconoscibili sono 52) e il gioco del biliardo (analogico in quanto tutte le
angolazioni, effetti, forze di tiro sono possibili incluse le irregolarita'
di sponde e buche). Facevo anche notare la differenza dello scritto (poche
decine di simboli, le lettere e le intepunzioni, tutte distinguibili entro
gli ampi margini della scrittura di ciascuno di noi). In altre parole il
testo non cambia se io ricopio a mano una tua lettera anche se la mia
scrittura e' molto diversa dalla tua. L'invarianza appena detta non si
potrebbe applicare se io ricopiassi invece un tuo disegno a mano libera. La
copia sarebbe significativamente diversa dall'originale.


> Facciamo allora questo esempio....
>
> Prendo un segnale che viaggia nel mio PC (digitale come diresti tu) e lo
> porto fuori dal PC, all'ingresso di amplficatore audio per "sentirlo"
> analogicamente.
> Prescindendo dai miei gusti musicali :-) non si pu� negare che opra questo
> segnale sia utilizzato da un sistema analogico.
>
> Al contrario, se prendo un segnale sinusoidale (o quasi) e lo collego
> all'ingreso di apparecchio (di mia invenzione) che ogni volta che la
> sinusoide supera una certa soglia, mi produce in uscita una tensione di 5
V
> mentre in tutti gli altri casi, una tensione di 0.5 V. Ecco come sto
> trattando digitalmente un segnale "analogico".
>
> In altre parole, i miei segnali non avevano nulla di intrinsecamwente
> analogico o digitale (*): entrambi "fisicamnete continui", sono stati
> trattati sia digitalmente che analogicamente a seconda dei sistemi (e
delle
> loro regole) che li hanno "elaborati"
>
> Forse non ho capito il tuo punto di vista, e me ne scuso.....
>
> Potresti correggermi?
>
> Grazie

Nulla ti impedisce di considerare 1 logico la tua sinusoide da 5 V e 0
logico la tua sinusoide da 0,5 V.
Pero', il "digitale" ha bisogno di un insieme di regole (protocollo) che
consenta di generare segnali interpretabili all'arrivo in modo tale da
preservare integralmente l'informazione "a stati finiti".
Quindi "digitale" non e' solo il segnale sopra o sotto una certa soglia.
Esso e' solo il veicolo di "stati riconoscibili" che devo essere poi
elaborati secondo le regole del protocollo. La tua "regola" delle tensioni
e' gia' una regola buona. Insufficiente pero' a stabilire quando inizia
l'informazione, come deve essere tradotta p.es. in un file di computer o in
un segnale analogico da inviare a un altoparlante o a uno schermo e,
sopratutto, se e' destinata all'uno o all'altro.

Anche i simboli arabi (decine di stati) o cinesi (migliaia di stati) sono
veicolo di informazione digitale, ma noi, non possedendone il protocollo,
dobbiamo limitarci a dire che sono belli o eleganti da vedere. Gli stessi
simboli, perfettamente digitali per un arabo o un cinese, per noi sono solo
analogici.


Spero di averti dato per lo meno spunti di riflessione.

Saluti

Mino Saccone
Received on Mon Jan 24 2005 - 09:45:16 CET

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