Re: è corretto dire che...

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Mon, 10 Jan 2005 20:37:29 +0100

Alex ha scritto:
> Io ho libri stracolmi di queste definizioini. Mi domando solo perch�
> autori, per di pi� fisici, continuino ad usare espressioni
> tradizionali, ma ormai non solo superate, ma in contrasto con le
> moderne conoscenze. Per potersi capire (o per poter capire un libro),
> bisogna risolvere le questioni di definizione dei termini e dei
> concetti che essi indicano. E sviluppare il tutto in modo coerente.
Domanda difficile...
Naturalmente hai ragione, e un buon criterio per giudicare un libro e'
guardare a come l'autore si comporta da questo punto di vista

Col passare del tempo tirenderai meglio conto che esiste un complesso
intreccio tra idee, preconcetti, stratificazioni storiche, influenze
del linguaggio...
Cose di cui io non sono affatto un esperto, ma di cui ho dovuto
preoccuparmi proprio in quanto insegnante.
Ma non tutti quelli che scrivono libri ne hanno la stessa
consapevolezza: ecco perche' parlavo sopra di un criterio di giudizio.

A proposito di materia ed energia, si potrebbe facilmente allargare il
discorso, cosa che non ho intenzione di fare. Ma ti butto li' qualche
allusione: pensa alla distinzione scolastica tra "substamtia" e
"accidens". Pensa che c'e' stata infisica l'epoca dei "fluidi"
(essenzialmente il '700) in cui tutto cio' che non era direttamente
tangibile (per es. il calore, la carica eletrica) veniva classificato
come un fluido "sottile" che permeava i corpi.
Questa era una concezione "sostanziale".
Per il calore ad es. e' tramontata agli inizi dell'800, giusto insieme
con lo sviluppo del concetto di energia.
Mi fermo qui, ma vedi da quanto lontano vengono le idee di cui stavamo
discutendo?

> Ho letto la tua pagina divulgativa sulla massa relativistica ed ho
> capito moltissimo delle cose che cercdavate di farmi capire qui. Le
> studier� per bene, un giorno. Per ora mi � bastata questa lettura
> molto dirtimente nei confronti dei tanti dubbi che l'uso improrio del
> termine "massa", variamete aggettivato, ingenera.
Questo non puo' che farmi piacere, visto che cose come quelle le
scrivo proprio per aiutare altri a capire.

> Comprendo quindi che con materia (e materiale) si possano intendere
> tutte le "cose" del mondo fisico: elettroni, palle, scrivanie, animali
> e fotoni.
> Quindi materia come termine generico per indicare il dominio di studio
> della fisica, l'insieme di "oggetti misurabili".
>
> E mi pare che la prima inopportunit� di una eventuale distinzione tra
> oggetti massivi/materiali e non massivi/"immateriali", sia quella da
> voi evidenziata circa la maniera unificata relativistica di trattare
> gli "oggetti" della fisica.
>
> Confermi che ho afferrato?
Mi pare di si', e ne sono lieto.
                             

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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Mon Jan 10 2005 - 20:37:29 CET

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