On Sat, 25 Dec 2004 20:53:47 +0100, Elio Fabri wrote:
>rez ha scritto:
>>Mah.. la meccanica uno se la studia sui sacri testi,
>>...
>>Il fatto si e` che il terzo principio non ce lo mettono
>>proprio per niente, nessuno: ai soliti "vecchi" aggiungo,
>>in questo caso, il Goldstein (in italiano ma pero`).
>I sacri testi vanno letti, studiati, e poi bisogna pensare con la
>propria testa.
Ecco la mia testa cosa dice.
I riferimenti inerziali sono per definizione quelli nei
quali vale la legge d'inerzia.
Detta {T_i} la classe dei riferimenti inerziali, si
dimostra che essa si identifica con la classe {t*} in
cui vale la seconda legge.
Di qui ne deduco:
- Che posso dire che un riferimento inerziale e` quello
in cui vale la seconda legge, ovvero la prima, o anche le
prime due leggi. Di solito - penso - si preferisce
indicare la seconda.
- Che il terzo principio non c'entra un fico secco.
Non c'entra un fico secco nel senso che esso puo`
valere o non valere, esistere o non esistere, e la mia
definizione resta identica, e identicamente valida.
E altrettanto per la classe {T_i}.
* * *
A questo punto vorresti chiarire cosa ne dici di questo
che ora collego?
1. La classe {T_i} si identifica si` o no con la classe
{Sg} dei riferimenti inerziali della RR?
2. Se per avventura si identifica, allora come mai in
essa classe non sempre vale il iii principio?
Cio` sarebbe, o perlomeno sembrerebbe essere, contro il
tuo stesso asserto.
3. Se invece non si identifica, allora qual e` il motivo
per il quale non si identifica?
>Quanto a Goldstein, lo dice chiaro che tante cose le da' per note, e
>che non vuol toccare questioni critiche...
Boh.. nella mia italiana; (C) 1971, guardo nell'indice
analitico e ti trovo: pag. 136, 184.
Pag. 136 [Cinematica dei corpi rigidi. Forza di Coriolis]
"Nella meccanica classica, si postula che la seconda legge
del moto di Newton, espressa dall'equazione (1-1), sia
valida in un sistema di riferimento fisso col centro del
sole, e chiamato _sistema inerziale_."
Pag. 184 [Relativita` ristretta]
"..<<sistema di riferimento fisso nello spazio>>. Con tale
espressione non si e` inteso dire niente di piu` che un
sistema inerziale, un sistema cioe` nel quale e` valida
la seconda legge di Newton F=ma."
E se poi qualcuno mi spiega che diamine c'entra la forza
di chi ti pare con la cinematica..
-- Ahi ahi ahi i testi americani!
>>D'altra parte, anche pensandoci [*], non vedo cos'e` che ad esempio
>>non va in questo caso: l'autobus frena, io non posso attribuire ad
>>alcun agente fisico reale la forza d'inerzia e quindi l'ho bell'e
>>individuata e posso dunque etichettarla col nome di forza apparente.
>Il punto cruciale e' la tua frase: "io non posso attribuire ad
>alcun agente fisico reale la forza d'inerzia".
>Come mai non puoi?
>Un criterio necessario e' appunto il terzo principio.
Io mi riferivo ad un possibile criterio per distinguere
le forze reali da quelle apparenti, e del resto non era
un criterio mio, ma riportato nei soliti sacri testi.
Comunque, se questo modo per distinguere le forze reali
non va, credo che si possa scegliere l'altra strada: che
il punto materiale sia isolato, cioe` estremamente
"lontano" da tutti gli altri corpi, in modo da non
risentire della loro presenza.
--
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Received on Mon Jan 10 2005 - 04:13:24 CET