Re: Una chiave in più per decifrare l'univesro

From: Soviet_Mario <Soviet.Mario_at_CCCP.MIR>
Date: Sun, 25 Sep 2011 12:38:17 +0200

Il 24/09/2011 14:53, �rnesto ha scritto:
> La stragran parte degli scieziati che conosco io, qui e negli USa sono
> agnostici: ossia lasciano nel dubbio il problema del Grande
> Architetto, ma fanno notare come il fenome VITA non sembri
> architettato proprio da nessuno in quanto l'evoluzione combina
> grandissimi pasticci e trova soluzioni causali ben lontane da
> qualsiasi progetto logico.

troppo severo. Sono in parte d'accordo, ma se fosse cos�
tragica sarebbe strano che le soluzioni dei viventi ai
problemi funzionassero. Stigmatizzi solo i difetti, ma non
sembri guardare i pregi

> Basta gurdarci dentro, controllare il giro
> senza senso logico del viluppo delle arterie,

esempio pessimo, imho. Tutte le nostre strutture "frattali"
(circolatoria, scambio gassoso respiratorio, villi
assorbenti, nefroni) adempiono ad un compito assolutamente
ostico, ossia in un volume ristrettissimo gabbare le severe
leggi della diffusione (con gradienti bassi, T basse e
viscosit� alte, condizioni ardue). Lo sviluppo frattale �
noto per associare l'efficacia della superficie di scambio
elevata con un progetto "genetico" di design piuttosto
minimale, nel senso che lascia dettagli all'implementazione,
ed � un design robusto perch� piccole variazioni, caotiche,
non penalizzano minimamente l'efficacia.

Purtroppo la vita ha un problema intrinseco : l'economicit�
a cortissimo raggio. Non pu� fare grossi salti, deve
cambiare le cose sempre passando per soluzioni funzionanti,
non si pu� permettere di passare per prototipi molto pi�
efficienti attraverso intermedi non funzionanti. Ergo le
grandi barriere che comportano un radicale re-design della
versione precedente non possono essere scavalcate. Resta
sempre intrappolata al fondovalle. Per arrivare a una
versione 2.0, dalla 1.0, si deve passare per 1.2, 1.3, ...
1.9, TUTTE funzionanti, o quel progresso abortisce. In
termini informatici, ha il bagaglio della retrocompatibilit�
totale. E' tipico di un progetto che non ha un manager
esterno, ed esplora solo a corto raggio, cercando minimi locali.
Ergo una volta che qualcuno trova una certa soluzione, viene
importata cos� com'�, senza reinventarla n� poterla cambiare
in modo drastico. Pensa a quanto poco numerosi sono i modi
di fare la fotosintesi o la fissazione dell'azoto. Tutti
quanti si sono attaccati alla cordata o hanno delegato
altri. Nessuno l'ha reinventate in modi diversi.

E' possibile che cmq ci sia una soglia (per quanto ne
sappiamo ancora non raggiunta) critica, che potrebbe
infrangere homo, in cui la vita prenda ad evolversi con un
redesign esteso e razionale in direzione e con modalit� non
convenzionali (mutazione, selezione, riproduzione,
amplificazione del vantaggio). La cosa mi incuriosisce.
Ovviamente interventi della specie su singoli individui
"sperimentali", fallimenti inclusi, potrebbero alla fine
portare a soluzioni veramente innovative, ibridi etc.
Normalmente l'evoluzione di una specie PARTE da quella di
singoli individui, che poi hanno un vantaggio e
indirettamente alterano lentamente la specie stessa.
Potrebbe accadere una cosa diversa : la specie
collettivamente, col suo sapere distribuito, altera alcuni
individui, pu� permettersi di pagare il prezzo di versioni
non funzionanti, di errori di percorso, e alla fine trovare
soluzioni funzionanti diverse e razionali. Non ne sappiamo
ancora cos� tanto di noi stessi da poterci migliorare
radicalmente (non parlo di rimuovere tare genetiche note, ma
di un redesign profondo, tipo albero circolatorio in fibra
di carbonio depositata da vasculoblasti appositi e roba del
genere, che wolverine in confronto fa ridere), ma escluderlo
a priori e per sempre � solo un tabu culturale, non una vera
barriera fisica.

> scoprire che abbiamo la
> retina messa al contrario in fondo all'occhi, eccetera.

spiegami meglio anche questo punto : cosa intendi per al
contrario ?

CUT il resto

ciao
Soviet

>
> e

Received on Sun Sep 25 2011 - 12:38:17 CEST

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