"Elio Fabri" <mc8827_at_mclink.it> wrote in message
news:cq4mas$1bkf$3_at_newsreader2.mclink.it
> Ma va bene: la variazione e' 2r/R, appunto 1/4.
Ah, dunque l'incertezza era al livello due + due,
anzi, uno piu' uno :-) Comunque usando la formula risolutiva
dell'equazione di secondo grado ed il solito 10%
inteso come esatto risulta che l'escursione complessiva
ammonta a circa 19% del raggio orbitale. Meno di 1/5
contro 1/4 stabilito al tempo di Copernico. Btw apprendo
che Copernico per stabilire se ci fosse questa incongruenza
avesse stabilito un programma di misure di parallasse.
Ne deduco che: o non si fidava della variazione apparente
o non riusciva a misurarla con precisione adeguata. Era
pressoche' certo che avrebbe dovuto essere di piu' dell'osservata,
ma forse cercava una conferma all'ipotesi che l'orbita non fosse
un ovale del tipo epiciclico.
> BTW: In un post precedente ho asserito che le difficolta' nel calcolo
> del moto della Luna non sono dovute a una risonanza.
> Ci ho ripensato, e in effetti un "quasi risonanza" c'e', visto che 3
> anni siderali sono circa 40.1 mesi siderali.
Bhe c'e' una risonanza anche piu' evidente visto
che il giorno lunare e' identico al mese lunare.
Poi non so il dettaglio, ma se faccio il doppio del
periodo di variazione dell'eccentricita' esce un 19
che non e' lontanissimo dal Saros (che anche in Italia
trovo indicato con periodo saronico).
> Dubito pero' che sia un effetto importante.
> La ragione per cui ho detto che non c'e' risonanza e' che non avevo
> mai visto avanzare questa come causa del problema della Luna, nei
> testi di meccanica celeste che conosco.
Il fatto e' che le risonanze sono importanti
da considerare quando si studia il problema a
tre corpi ridotto nella sua impostazione asintotica,
poi stabilito questo non so se le stesse risonanze
entrano negli sviluppi perturbativi oppure la bellezza
del metodo di Eulero Lagrange Legendre Newton sta nel
fatto che e' possibile dimenticarle. Pero' ritengo che
non sia adeguato studiare il moto come perturbazione
rispetto alla configurazione di risonanza, visto che
la velocita' del moto di rotazione terrestre e' ancora
molto lontana dalla risonanza, in tal caso ritengo che
qualche risonanza residua (non stazionaria diciamo)
possa comportare difficolta' anche rispetto alle
nuove variabili canoniche (costruite in modo da
rendere costanti i punti fissi). Il problema delle
risonanze a quanto ne so fu focalizzato dopo che
Newton Eulero, Lagrange e tanti altri astronomi erano impazziti
con calcoli estenuanti per casi genereci, e fu focalizzato
da Poincare'. E fino al KAM non si aveva alcuna idea generale
dei limiti di applicabilita' dei metodi perturbativi.
Per la luna il discorso potrebbe essere ben diverso.
> ------------------------------
> Elio Fabri
> Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
> ------------------------------
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
Received on Mon Dec 20 2004 - 13:03:53 CET