"Stefano Gemma" <stefano.niente.spam_at_millesimo.com> wrote in message
news:cpp18p$jbs$1_at_newsreader.mailgate.org...
> Come dicevo, il discorso delle foto ecc. ecc. l'ho capito ed � solo esso
che
> credo si possa simulare seguendo le leggi della fisica "classica". Io mi
> riferivo proprio al problema dei due aerei che fanno il giro della Terra.
> Credo che non sia direttamente legato all'altro, che � invece un problema
> solo "apparente" (nel senso letterale del termine di "ci� che appare").
Il problema degli orologi che fanno il giro della Terra *e'* direttamente
legato a quello che ti propongo io, solo che e' legato anche ad altro (cioe'
ad esempio effetti gravitazionali, velocita' di rotazione della Terra) e per
questo e' certamente piu' difficile da comprendere.
Nel problema che ti propongo io si deve semplicemente calcolare, come dici
tu, "cio' che appare". Ecco, quello e' esattamente cio' che io sostengo
dovrebbe essere ben chiaro. Deve essere ben chiaro (perche' lo simuliamo
(seguendo le leggi della fisica prerelativistica) al pc o, meglio, perche'
lo calcoliamo) cio' che *deve* apparire. Poi andiamo a chiedere alla natura
se effettivamente cio' che appare e' cio' che abbiamo visto che deve
apparire.
Naturalmente io non ho la verita' in tasca, cioe' non so per rivelazione
divina che questo e' il modo migliore per introdurre il paradosso dei
gemelli. Pero' questa e' la mia opinione, quindi non mi sognerei mai di
parlare del paradosso dei gemelli iniziando dall'esperimento di Hafele e
Keating. Saprai benissimo che girando per la rete ne puoi trovarne quanti ne
vuoi di siti che spiegano l'esperimento. La mia opinione e' che
difficilmente uno che non sappia gia' come vanno le cose possa "convincersi"
leggendo uno di quei siti. In sostanza uno "testardo" potrebbe dire: "Mah,
io non ci credo, avranno misurato male" (in quel caso non c'e' speranza), e
un non testardo potrebbe dire: "Ok, ci credo, permane il fatto che la cosa
mi pare assurda. Non riesco proprio a capire come possa essere possibile una
cosa del genere".
Anche il discorso che propongo io passa necessariamente per l'accettazione
di una evidenza sperimentale (poiche' di un fatto sperimentale stiamo
parlando necessariamente dobbiamo presentare i risultati di un qualche
esperimento, non possiamo sperare di capire l'effetto semplicemente
"ragionando". L'esperimento sul quale propongo io di riflettere e' quello di
Ives e Stilwell) pero', mentre per il testardo non ci sarebbero ovviamente
ugualmente speranze, un non testardo (cioe' uno che accettasse l'evidenza
sperimentale) potrebbe, e' questa la mia opinione, arrivare a dire: "eh si',
se Ives e Stilwell hanno ottenuto quei risultati e' chiaro che un gemello se
va e poi torna deve ritrovarsi piu' giovane a fine viaggio".
> Stefano
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Fri Dec 17 2004 - 11:46:11 CET