(wrong string) � della luce
"Gigi Loreti" ha scritto
> piccola premessa, dovresti quotare meglio, non lasciare integralmente il
> messaggio, ma soltanto le parti a cui vuoi rispondere, altrimenti diventa
> tutto confuso.
Ok, ma mica � facile!!!. ;-))
> > Ma la luna � troppo vicina per poterne "avvicinare" la luce,
> > ossia la si avvicina, ma talmente poco che non � possibile
> > percepirlo con i nostri sensi.
>
> quando si fanno queste affermazioni bisogna dire un limite inferiore e
> superiore.
Ci provo (mi sono "documentato" un pochino):
I limiti dipendono dall'esattezza del valore della costante di Hubble
(ancora troppo impreciso), cio� dalla proporzione tra la velocit�
di allontanamento delle galassie e la loro distanza dalla Terra,
poich� lo spazio viene incurvato e distorto dalla forza di gravit� della
materia presente e la luce cambia direzione, generando l'effetto
"lente gravitazionale" (convessa), simile appunto a quello di una
"lente ottica naturale".
Per stabilire la costante di Hubble bisogna osservare lo sdoppiamento
dell'immagine di una quasar per effetto di una lente gravitazionale,
ossia degli oggetti pi� lontani che conosciamo.
Analizzando lo spettro della luce che ci arriva dalle quasar, si vede
quali lunghezze d'onda della luce sono state assorbite, e quindi si pu�
stabilire una distanza "minima" dalla Terra, da cui i nostri sistemi visivi
iniziano a percepire l'ingrandimento/avvicinamento provocato dalla
lente gravitazionale stessa.
L'avvicinamento � dato dalla luce osservata passando attraverso gli
Stargate, che sarebbero "tunnel" che mettono in relazione punti
nello spazio distanti anche miliardi di Km, permettendoci di viaggiare
nello spazio in tempi ridottissimi. o meglio nell'iperspazio.
Analizzando numero, profondit�, larghezza e lunghezza d'onda
delle linee di assorbimento e comparando questi valori alla
sequenza temporale dell'universo, si pu� avere un'idea dell'evoluzione
del cosmo e della sua struttura, attraverso gli elementi contenuti
nelle galassie. Si tratta proprio di indagare sull'universo
per mezzo delle ombre. Gli astronomi della California University
di San Diego hanno scoperto numerose galassie nascoste
con questo metodo di osservazione delle linee di assorbimento
delle quasar. Per investigare con rigore e nei dettagli le linee
di assorbimento bisogna captare la luce delle quasar divisa anche in
10mila lunghezze d'onda ed � indispensabile un telescopio
di grande diametro. Oggi non esistono al mondo che tre osservatori
astronomici dove � possibile studiare le linee di assorbimento
delle quasar. A questi si aggiunge il telescopio spaziale Hubble,
uno strumento di ricerca eccezionale in quanto consente di analizzare
la luce delle quasar nella banda dell'ultravioletto, per osservare la quale
� necessario trovarsi al di fuori della atmosfera terrestre.
> non sono
> pignolo, solo vorrei seguire il filo del tuo ragionamento, che ripeto, �
> assolutamente errato.
Altroch� se sei pignolo!!! ;-)
Spero di aver espresso il filo del mio ragionamento, qualche riga pi� su,
grazie ad una "veloce" ricerca online di quello che intendevo terra-terra.
> ti ho spiegato che quell'ingandimento non � nient'altro che una percezione
> diversa sulla retina del tuo occhio.
Ok. Ho capito. Grazie :-))
> Prendi una lente normale di
> ingrandimento ed osserva un oggetto posto tra la lente ed il fuoco, come
> sai, la vedi ingrandita, addesso poni l'oggetto "oltre il fuoco della
> lente,....meraviglia, la vedi capovota e rimpicciolita...cosa ti fa
pensare
> questo fenomeno?..
Che mi serve un'altra lente che copra quel fuoco non coperto dalla prima.
E ancor pi� QUELLA DISTANZA che mi � servita per porre l'oggetto
oltre il fuoco della prima lente!
Mi fa pensare anche che non mi sono spiegato bene :-(
E che questo centra poco con l' "avvicinamento" della luce che dico io.
> tu non superi nessuna distanza grazie all'ingrandimento.
Perch� no??
Dipende dalla *distanza* che copre l'obbiettivo, no?
Supero il *punto focale*, che dista pi� o meno, dalla lente.
Comunque la parola "ingrandimento" � arrivata da te, non da me,
io ho parlato sempre di "avvicinamento" della luce osservata,
o per spiegarmi meglio, di avvicinamento del punto focale visivo
attraverso un telescopio.
> Secondo il tuo ragionamento, usando un telescopio di grandissima potenza,
> vedresti molte pi� stelle, al limite, vedresti solo luce..questo �
qualcosa
> di simile al paradosso di Olbers, che fu usato per dimostrare l'espansione
> dell'universo.
Infatti. Ma come "avvicini" la luce, "avvicini" anche il vuoto e lo
spazio...
Quello che fa il telescopio, � di "avvicinare" il *fuoco* attraverso le
ottiche,
ti mostra un altro *punto nello spazio* che "l'ottica umana" non pu�
focalizzare.
> Forse volevi dire che la senssibilit� dell'occhio nudo � troppo bassa per
> percepire quella luce, ma comunque, quella luce, quei pochi fotoni,
> arrivano, non li vai ad "acchiappare" lontano...e poi come?
No, volevo dire che l'occhio nudo non � in grado di focalizzare la luce
fuori dal suo campo focale, mentre il telescopio, modificando il "fuoco
nudo"
del nostro sistema visivo umano, va a focalizzare dei punti di luce che
altrimenti non potremmo vedere. Dunque � come se li andasse a "prendere"!
Lo so da me, che quei punti "restano" li dove sono.
(Tralasciando la loro espansione nell'universo e dilatazione/distorsione...)
Ma tutto questo � irrilevante. L'importante �, per noi, VEDERE quella luce.
> hai detto bene, ad occhio nudo, cio� cosa vede il tuo occhio? percepisce
dei
> fotoni che colpiscono la retina. Ora esistono vari motivi per cui tu non
> vedi un oggetto, uno di questi � il potere risolutivo delle lenti ( il tuo
> occhio, non dimenticare, � una lente), un altro � la densit� di luce ( il
> numero di fotoni che colpiscono una unit� di superfice), un altro � la
> lunghezza d'onda (il tuo occhio percepisce solo luce con una lunghezza
> d'onda tra 400 e 700 nanometri).
Appunto! Ecco perch� necessitiamo del telescopio.
Scusa se mi ripeto :-(
> Ora, come un amplicatore audio permette di amplificare il suono proveniene
> da una testina di un giradischi, suono che non percepiresti, data la
scarsa
> sensibilit� dell'orecchio, cos� esistono alcuni telescopi che
"amplificano"
> la luce, altri che vedono luce al difuori della sensibilit� dell'occhio,
> altri invece "ingrandiscono" l'immagine.
Esatto. E quindi li usiamo. Li abbiamo inventati per questo scopo.
Giusto?
> Tra l'altro, forse hai un cencetto errato dell'osservazione astronomica,
ma
> quando osservi una stella al telescopio, non la vedi pi� grande, la vedi
> sempre puntiforme..
Non ho mai detto che la vedi la stella pi� grande! Quando?????
Ho detto che la vedi "com'era nel passato", ossia ne vedi la luce situata
in un *diverso punto focale*, talmente lontano che per via della
vel. della luce, non puoi che definire *luce pi� giovane*. Per logica!
Quindi che se si potesse viaggiare alla vel. della luce, il cosmo
ci apparirebbe "al passato", dato che cambierebbe continuamente il
punto focale in moto uniforme con noi stessi e con la luce,
rispetto al punto di partenza; e in accelerazione rispetto all'espansione
dell'universo stesso. Punto focale che forse erroneamente
(per� non ne sono poi tanto sicuro), ho definito *riferimento inerziale*.
Questo in risposta alla domanda iniziale di questo post.
> qualsiasi onda elettromagnetica e non (anche quelle che si formano
> sull'acqua) viene dal passato, nel senso che se ti arriva, se tu la
vedi,
> la senti, la percepisci, � partita sicuramente da qualche parte ed ha
> impiegato un certo tempo.
Esatto! Vedi che � come ho detto io?
E pi� *vedi luce lontana*, pi� essa ti arriva dal passato.
Meglio sarebbe dire: da una certa distanza, p� che dal passato.
In quanto il *tempo passato* non esiste, ma � solo un effetto
della nostra percezione umana del moto attraverso una distanza.
> Poi bisognerebbe specificare bene questo concetto di passato.
Seeee! � 'na parola!! ;-))
Per quanto mi riguarda, il passato non esiste, nel senso di *tempo*,
ma � semplicemente uno *stato pi� giovane* del cosmo in espansione.
> > Se giri al contrario il telescopio, invece, la luce
> > nel futuro non la puoi vedere soltanto per un semplice
> > motivo:
> > ancora non ci � arrivata, nel "futuro"...
>
> e cosa vedi? tutto buio?...:-))
> proprio questo � la dimostrazione dell'assurdit� della tua affermazione.
No, al contrario! La conferma...
Se giri il telescopio, cambia il punto focale, e vedi l'immagine *distorta*
della luce che giunge alle lenti. Poich� girando il telescopio, esso
non diventa un *macroscopio*! Ma se guardi da un *macroscopio*, non
riuscirai a focalizzare della luce che ancora non esiste. Nemmeno se
ce l'aggiungi tu. Vedrai al massimo quella da te aggiunta, ma gi� "passata".
Quindi: niente futuro (o passato) senza espansione universale.
Per vedere la luce � necessario l'universo, lo spazio in cui essa esiste
e si propaga. In pratica per�, i nostri sistemi percettivi ci permettono
di percepire il *confine dell'universo* SOLO nella *nostra dimensione*.
Dove termina la nostra percessione, termina il *nostro universo personale*,
ossia la nostra personale percezione dell'universo in espansione.
> Se tu dici che un telescopio "avvicina", girandolo deve "allontanare".
> Altrimenti cosa fa un telescopio, � intelligente? capisce che se sta
dritto
> allora deve avvicinare un oggetto e sta rovesciato non deve fare nulla
> perch� � futuro??
No, non capisce. E di fatti "allontana" il punto focale.
E quindi non mostra pi� niente di interessante ;-))
> Se l'assurdo effetto che tu dici che fa il telescopio di "avvicinare" un
> oggetto guardandolo in un certo modo, perch� non "allontana" guardandolo
> nell'altro?.
Certo che lo "allontana"!
Ma a che serve?? La luce non c'� ancora arrivata li!
Quindi ti mostra il *futuro*, ossia ti mostra: niente.
> PS: Non capisco se tu scherzi o dici sul serio... se hai veramente voglia
> di capire sono a disposizione, perch� dopo la musica, la vela e
> l'elettronica, l'ottica � la mia passione ed anche il mio lavoro.
Si, ho voglia di capire. Molta. Scusami se ti sembra che scherzo, non
� assolutamente nelle mie intenzioni.
> Ma se stai scherzando o divertendoti lascia perdere, continua a suonare
Beh, non � che voglia proprio capire "facendo il muso"! ;-))
Ciao e grazie.
Fabio
Received on Sun Dec 12 2004 - 07:07:16 CET
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