Re: Alla velocità della luce

From: pekilan <pekilan_at_hotmail.it.invalid>
Date: Sun, 05 Dec 2004 03:00:40 +0100

Fabio wrote:
> Perch� no??
Perche' la luce e' quella che e' (IMHO mia interpretazione delle teorie
di Einstein). Quello che influenza il tempo e' il campo gravitazionale,
cioe' la materia.

> *Tutto influenza tutto*.
> Basta variare una delle dimensioni per *capirlo*.
>
> Credo che l'esempio del "telescopio", influenzando la distanza
> (ossia lo spazio), poich� *ci si ritrova in un altro spazio* pur
> restando *nel nostro*, ne dimostri chiaramente la *prova*.
E la luce ove entra ? Solo come elemento trasmettitore, non come
elemento causale ...

> "Costante" sar� forse la nostra costruzione mentale! ;-)
Permettimi un paragone. Suppongo che tu sappia ed accetti che la materia
come noi ne' parliamo, la vediamo e sentiamo con i nostri sensi, e' pura
illusione. Quando tocchiamo un tavolo, in realta' e' il nostro campo
elettromagnetico/nucleare/quarkionico che tocca ed e' respinto da quello
degli atomi del tavolo. Ma fisicamente se avvenise un vero contatto, il
risultato sarebbe una esplosione nucleare (per fissione o fusione od una
combinazione). In altre parole siamo "99,9...% vuoto" che si muove in
mezzo al "99,9...% vuoto", ma la nostra mente ci presenta "una immagine"
(visiva o tattile) macroscopica di quello che noi chiamiamo materia.

Cosa impedisce di postulare che anche il tempo non sia altro che
un'insieme di singoli eventi isolati che solo la nostra mente percepisce
come un continuum ?

> Se fosse *la nostra costruzione mentale* ad influenzare la percezione
> della Luce, vorrebbe dire che p. e. *il mondo visto* attraverso un potente
> telescopio (che ci mostra la Luce di una stella *nel passato*),
> ci mostra una Luce "inventata da noi".
> Quindi possono anche smettere immediatamente di costruire
> telescopi sempre pi� potenti per arrivare al *Big-Bang*
> (e quindi a guardare la luce nel tempo sfruttando la distanza),
> poich� vedrebbero un Big-Bang "immaginario"!
> .....Secondo la tua *idea*.
Perche' ? Ci sono moltissimi casi in cui sappiamo che l'atto di
osservare l'evento introduce disturbi sull'evento. Ma non per questo
smettiamo di sperimentare. Semmai cerchiamo di interpretare i risultati
"disturbati".

> Constatando per�, che chiunque ci guardi attraverso, vede la stessa Luce,
No, vede Luci diverse (a diverse frequenze)

> (e lo stesso Tempo),
N, come detto, non vede quello che vediamo noi, lui ha il suo
riferimento inerziale.

> � conseguentemente necessario osservare che
> in questo caso � la *distanza* ad influenzare sia la Luce che il Tempo,
> quanto la nostra percezione.
La "distanza" e' una conseguenza, non la causa.

> Una semplicissima fotografia che immortala tale luce e tale tempo,
> chiarisce ogni dubbio sulla possibilit� individuale di percepire la Luce
> e il tempo, in quanto, in qualsiasi tempo futuro, quella fotografia
> ci mostrer� un tempo e una luce diversa da quest'ultimo,
> senza possibilit� di "modifica percettiva".
Sei sicuro ? :)
Una fotografia cosi' non e' ancora stata fatta. Sarebbe interessante
averla (a parte il fatto che quello che vediamo e' influenzato dalla
nostra mente - come vedi e' una trappola difficile da aprire).

> Effettivamente si osserva:
> - Una *Luce nel presente* che era quella *nel passato*
> - Un *Tempo passato* che � nel *Tempo presente*
>
> Il tutto grazie ad un telescopio, la cui *funzione* � quella
> di inoltrare la nostra percezione umana (la vista) nello spazio
> fino a superare la distanza che copre la velocit� della luce nel tempo,
> e ad una fotogrfia che ne dimostra la *prova*.
Ti pregherei di sviluppare il ragionamento invece di dare la conclusione.

> Non � dimostrato. E molto probabilmente, verificando ci� che
> hai appena letto, la nostra *codifica del Tempo* � si, strettamente
> "biologica", ma comunque basata su Dimensioni esistenti,
Quale e' la definizione di "dimensione esistente" ?

Pekilan
Received on Sun Dec 05 2004 - 03:00:40 CET

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