Re: Necessità fisica dei sdr
Il giorno giovedì 16 gennaio 2020 17:10:03 UTC+1, Antologiko ha scritto:
> Mi spiego meglio. Il mio (banale forse) intuito mi suggerisce che, più che le posizioni dei vari enti di cui è composto un sistema fisico rispetto a qualche sdr, abbia più concreto senso fisico solo l'insieme delle distanze reciproche (grandezze scalari) tra tali enti.
Una meditazione sul tema.
Fermiamoci alla fisica classica e ad un dato istante di tempo (qui assoluto)
Parliamo di un sistema. Per conoscere un sistema abbiamo bisogno di informazione.
Hai già deciso, nella tua domanda, che
- tale informazione è espressa numericamente (scalari)
- in uno spazio in cui sia possibile definire una distanza (quindi non uno spazio affine o proiettivo ad esempio). [Brevemente si parla di distanza quando ad una coppia di elementi del sistema si possa assegnare un numero reale positivo o nullo (se nullo gli elementi sono uguali), che non vari scambiando gli elementi e per cui valga la proprietà triangolare (non offendetevi se ripeto queste cose, sto meditando e mi servirà più tardi...)]
Non è specificamente detto che si tratti di uno spazio tridimensionale, quindi immagino che la natura di tale spazio debba essere definita dalle relazioni.
Di conseguenza non si può presupporre che la definizione di distanza sia quella di distanza euclidea, altrimenti ti mangeresti la coda: come fai a calcolarla? Potresti usare il metodo dei radar con raggi di luce o onde sonore riflesse, per cui il tempo (qui assoluto) fornisce una misura della distanza, ma presupponi così già una teoria sul rapporto tra spazio e questi fenomeni fisici.
Ora costruisco un modello in cui uso la geometria euclidea per stimare la distanza MA a te fornisco solo i valori della distanza, senza dirti come li ho misurati. Uso allora la "distanza del taxi" (numero di isolati da percorrere da una posizione a un'altra in un perfetto reticolo stradale: dal punto di vista euclideo si definisce come P1(x1,y1),P2(x2,y2)-->|x1-x2|+|y1-y2|.
Ora possiamo sapere dove si trova il punto medio di P1, P2, in cui quindi d(P1,M)=d(P2,M)? Secondo questa definizione di distanza no: se i punti sono P1(0,0) e P2(2,2) (quindi d(P1,P2)=4) il punto medio potrebbe essere M1(2,0), M2(1,1), M3(0,2)...
Allora il sistema non sarebbe definito dalle distanze reciproche.
In sintesi: usare il termine "distanza" non deve presupporre la natura dello spazio, altrimenti potrei avere una definizione circolare.
Furio
Received on Fri Jan 17 2020 - 10:47:06 CET
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Fri Nov 08 2024 - 05:09:58 CET