Re: Analisi dei dati sperimentali

From: Aleph <nospam_at_no_spam.com>
Date: Fri, 26 Nov 2004 15:50:28 +0100

GVN SCGL ha scritto:

...
> >> Primo problema drammatico:
...

> La difficolt� concettuale e
> quella di individuare un criterio non arbitrario per scegliere i punti da
> rimuovere e che sia analiticamente difendibile dal punto di vista di una
> rigorosa analisi degli errori.

L'unico criterio valido � che se non hai fondate ragioni sperimentali per
ritenere alcune misure affette da errori sistematici le devi comunque
considerare.
Definire quantitativamente gli effetti sistematici che influiscono sulle
misure di un fenomeno fisico �, guarda caso, la caratteristica principale
che individua un buon sperimentatore.

> La mia idea sarebbe quella di tracciare una
> immaginaria linea nel piano (t, ln(V)) pi� o meno parallela a quella dei
> punti 'buoni' ma un poco 'pi� sotto' e usarla come soglia dicendo: mi
> tengo tutti i punti che stanno al di sopra e scarto quelli che cadono
> sotto.
> Ma come assegnare intercetta e coefficiente angolare a questa retta?
...

Non si tratta di trovare un qualsivoglia criterio grafico, la questione �
squisitamente fisica. Sforzati di affrontare il problema come se ti
trovassi di fronte a un fenomeno che non conosci e stai cercando
d'interpretare per la prima volta.
BTW, il motivo per cui secondo me le esperienze di "fisichetta" non
servono a un tubo � proprio questo: si conoscono gi� in anticipo le
caratteristiche del fenomeno su cui si sta sperimentando.

> >> Secondo problema drammatico:

> Abbiamo detto che nel piano (t, ln(v)) determineremo con il metodo dei
> minimi quadrati una retta il cui coefficiente angolare rappresenta
> l'inverso del tau del circuito. OK. IL problema � che con diecimila punti
> a disposizione propagando l'errore su questo coefficiente angolare (con la
> formula standard reperibile, ad esempio, su Severi - 'Introduzione alla
> esperimentazione fisica') si ottengono valori dell'ordine di dieci alla
> meno otto. Insensato.
...

Perch� insensato, dipende dai valori che avete utilizzato per R e C e
dalle unit� di misura adottate nelle misure di V e t.

> Come fare per ovviare a questa stranezza? Si
> potrebbe dire estraggo dal mio campione di dati solo un centinaio di punti
> e lavoro solo su quelli: ma che senso ha mettersi a buttare l'informazione
> raccolta? No, evidentemente, il problema � quello di propagare l'errore in
> maniera sensata.

Non vedo proprio cosa c'entri la propagazione dell'errore.
Quest'ultima, se fatta bene, ti fornir� unicamente l'informazione
sull'intervallo di incertezza entro cui � compreso il valore della
costante di tempo, in base ai dati sperimentali raccolti.

> A volte mi chiedo chi me lo ha fatto fare di iscrivermi a fisica.
...

Ottima domanda, soprattutto di questi tempi.

> Ma poi passa.

Ne sei proprio sicuro :)?

Saluti,
Aleph


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Received on Fri Nov 26 2004 - 15:50:28 CET

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