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From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Thu, 18 Nov 2004 13:57:59 GMT

                    Il 16 Nov 2004, 23:46, "Tetis" <gianmarco100_at_inwind.it> ha scritto:
> Il 10 Nov 2004, 21:31, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> ha scritto:
>
> Nel volume sui galleggianti Archimede si chiede che forma avrebbero
> gli oceani se fossero una massa d'acqua che sente in ogni punto una
> forza uguale. Trova che formerebbero una sfera. Al tempo di Archimede
> le maree non erano ancora state studiate tanto intensamente
> come da li' a qualche anno, vigeva ancora il modello geocentrico,
> perche' Seleuco non aveva ancora proposto il modello eliocentrico,
> quindi Archimede non considera il moto di rivoluzione terrestre.
> Questo porta oggi ad una correzione alla forma sferica di qualche
> chilometro, infatti la differenza di accelerazione fra poli ed equatore
> e' di qualche chilometro. Questo e' il geoide modello oggi accettato,
> il geoide misurato e' differente da questo per effetti dovuti alla
> non uniformita' nella distribuzione delle masse della crosta terrestre
> e conseguentemente nei moti magmatici del mantello e per effetti di
> forza di marea. Percio' ho parlato di geoide ideale di Archimede, forse
> era piu' semplice dire alla "forma teorica della superfice degli
> oceani".

Scusa, Archimede non considera il moto di rotazione terrestre.
Certo nemmeno di rivoluzione. Altre scuse le devo ad Eratostene,
ho esagerato un poco a dire che non sapeva leggere e scrivere,
certo faceva entrambe le cose meglio di me, quello che pensavo
di esprimere con questa locuzione e' che non aveva i dati e le
nozioni di fluidodinamica e di struttura degli oceani che abbiamo
oggi. E che certo non usava la notazione matematica odierna.

 D'altra parte senza saper leggere e scrivere
> Eratostene sulla base dei dati mareali aveva previsto che fra l' oceano
> che si osservava in Mesopotamia e l' oceano che si osservava in Francia
> dovesse esserci qualcosa nel mezzo. Aveva ipotizzato una lunga striscia
> di terra perche' secondo i suoi dati sul diametro ed i dati di
> navigazione se c'era una terra non poteva occupare troppo spazio. Circa
> la misurazione del raggio terrestre di Eratostene c'e' una questione che
non
> ho mai capito, forse e' una domanda stupida, secondo te e' possibile
> senza usare orologi mobili? Quello a cui arrivo e' che si possono
> orientare verso il nord nei due punti due riferimenti, si possono
> misurare l'ombra minima prodotta dal sole oppure l'ombra prodotta
> verso nord ed e' piu' semplice, si puo' stimare la distanza fra i due
> punti di misura, si puo' individuare il piano di moto apparente del sole
> (per Eratostene, fino a prova certa contraria era il moto del sole), il
> problema dovrebbe essere completamente impostato a patto di fare
> l'ipotesi che la distanza del sole sia da firmamento, basta? Cioe'
l'errore
> di stima di Eratostene era dovuto solo ad approssimazione nella misura
> della distanza come come dicono i libri oppure c'e' una difficolta'
intrinseca
> alla logica?

Salve, Tetis

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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Thu Nov 18 2004 - 14:57:59 CET

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