Il 10 Nov 2004, 21:31, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> ha scritto:
> Tetis ha scritto:
> > Se lanci un sasso a mezzogiorno ed un sasso a mezzanotte il Sole puo'
> > produrre un effetto di 88 milionesimi dell'accelerazione solare.
> > Questa e' sei millesimi di metro per secondo quadro, quella e' .5
> > milionesimi di metro per secondo quadro. Questa va confrontata con 10
> > metri per secondo quadro. Si trova un effetto solare di 50
> > miliardesimi di metro per metro.
> Fin qui piu' o meno i numeri mi tornano.
>
> > ...
> > Ben piu' evidente l'effetto lunare, sapendo che la luna ha un massa di
> > 1/77 della massa terrestre
> Secondo me e' 1/80, ma fa lo stesso.
>
> > l'accelerazione che la luna produce nel centro della terra e' 1/77
> > dell'accelerazione che la terra produce alla luna. Questa la stimiamo
> > cosi': (6.28*300000) Km in 29 giorni sono 752 m/s.
> > Circa 2 millesimi di metro per secondo quadro.
> > La correzione relativa data dal raggio terrestre e' il doppio del
> > rapporto di questo con la distanza sole luna. 2.2 centesimi ovvero una
> > accelerazione di 4 milionesimi di g.
> Ma possibile che non ti riesca di scrivere in modo chiaro neppure un
> conto cosi' semplice?
> Non ho capito niente: che cosa sarebbero questi "4 milionesimi di
> g"???
>
> Io so una cosa: che l'effeto mareale della Luna e un po' piu' del
> doppio di quello del Sole. Dove si puo' leggere questo nei tuoi
> discorsi?
Da tempo avevo inviato questa risposta, pero' evidentemente non e'
arrivata sul news-group, forse non era ben impostata.
Io questo lo sapevo ed e' la seconda volta che ci casco nel considerare
la forza lunare di gran lunga maggiore che la forza solare, eppure e' da
tempo immemore che la gente si e' accorta che le maree cambiano di
inten-
sita' al cambiare del giorno del mese lunare. Diabolicum ( si vede che
non ho mai studiato latino eh? )
Ad ogni modo 4 milionesimi di g sarebbe l'accelerazione
del moto lunare intorno alla terra. Poi avevo detto che dovevo
correggere dividendo per 80 ed invece non ho diviso. Tuttavia
anche cosi' facendo rimane evidentemente un errore: un fattore
due che non quadra con i fatti che citi. C'e' da dire che ho usato
come numeri 150 milioni di chilometri per la distanza solare ed un
secondo luce per la distanza lunare. Puo' essere che sia questa la
ragione della differenza?
> > Questa e' capace di produrre correzioni al geoide ideale di Archimede
> > per un ammontare di 30 metri.
> A parte che non so che cosa sarebbe il "geoide ideale di Archimede",
> direi che sbagli di due ordini di grandezza: 30 cm, non metri.
Nel volume sui galleggianti Archimede si chiede che forma avrebbero
gli oceani se fossero una massa d'acqua che sente in ogni punto una
forza uguale. Trova che formerebbero una sfera. Al tempo di Archimede
le maree non erano ancora state studiate tanto intensamente
come da li' a qualche anno, vigeva ancora il modello geocentrico,
perche' Seleuco non aveva ancora proposto il modello eliocentrico,
quindi Archimede non considera il moto di rivoluzione terrestre.
Questo porta oggi ad una correzione alla forma sferica di qualche
chilometro, infatti la differenza di accelerazione fra poli ed equatore
e' di qualche chilometro. Questo e' il geoide modello oggi accettato,
il geoide misurato e' differente da questo per effetti dovuti alla
non uniformita' nella distribuzione delle masse della crosta terrestre
e conseguentemente nei moti magmatici del mantello e per effetti di
forza di marea. Percio' ho parlato di geoide ideale di Archimede, forse
era piu' semplice dire alla "forma teorica della superfice degli
oceani".
> > Ovvero quattro milionesimi di raggio terrestre. Gli effetti di
> > sollevamento di masse oceaniche sono minori perche' l'effetto e'
> > dinamico, occorre fare delle considerazioni sui tempi di spostamento
> > delle masse coinvolte.
> Figuriamoci... Se vuoi studiare la dinamica delle maree c'e' ben altro
> da tenere in conto...
> Distribuzione delle terre emerse, profondita' degli oceani, forza di
> Coriolis, risonanze varie...
Certo, certo, certo, ma tutto questo si riduce sempre a valutare
i tempi di spostamento delle masse coinvolte. Le onde sono molto
piu' grandi dei centimetri previsti, perche' la viscosita' non
permette alla superfice di rimodellarsi immediatamente, con lo
spostamento del sole. D'altra parte senza saper leggere e scrivere
Eratostene sulla base dei dati mareali aveva previsto che fra l' oceano
che si osservava in Mesopotamia e l' oceano che si osservava in Francia
dovesse esserci qualcosa nel mezzo. Aveva ipotizzato una lunga striscia
di terra perche' secondo i suoi dati sul diametro ed i dati di
navigazio-
ne se c'era una terra non poteva occupare troppo spazio. Circa la
misura-
zione del raggio terrestre di Eratostene c'e' una questione che non ho
mai capito, forse e' una domanda stupida, secondo te e' possibile
senza usare orologi mobili? Quello a cui arrivo e' che si possono
orientare verso il nord nei due punti due riferimenti, si possono
misura-
re l'ombra minima prodotta dal sole oppure l'ombra prodotta verso nord
ed
e' piu' semplice, si puo' stimare la distanza fra i due punti di
misura,
si puo' individuare il piano di moto apparente del sole (per Eratostene,
fino a prova certa contraria era il moto del sole), il problema dovrebbe
essere
completamente impostato a patto di fare l'ipotesi che la distanza
del sole sia da firmamento, basta? Cioe' l'errore di stima di Eratostene
era dovuto solo ad approssimazione nella misura della distanza come
come dicono i libri oppure c'e' una difficolta' intrinseca alla
logica?
> ------------------------------
> Elio Fabri
> Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
> ------------------------------
>
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
Received on Tue Nov 16 2004 - 23:46:19 CET