A me pare che quello che veramente manca e' l'enunciato esplicito del
principio di relativita', con la conseguente invarianza (e isotropia)
della velocita' della luce in tutti i riferimenti inerziali.
Tra l'altro e' rarissimo far notare che questo principio _potrebbe
anche essere falso_: e' solo il confronto con l'esperienza che ci dice
che invece e' vero.
L'idea del PR e' adombrata in quello che scrive Dario:
> ...
> ma l'ossevatore sul treno non si -accorge- di questo moto,come se si
> trovasse nello spazio senza punti di riferimento(in moto non
> accelerato) ed uno non si accorge del proprio moto,anzi si considera
> fermo
Solo che non si tratta di "accorgersi" o non del moto, di esserne piu'
o meno "coscienti".
L'uso di queste parole spinge il discorso verso un'interpretazione
soggettivista, che non ha niente a che fare con la fisica.
E' per questa ragione che io raccomando sempre di *non parlare di
osservatori*.
I fenomeni di cui stiamo parlando *hanno carattere obiettivo*, e
possono essere rilevati, misurati, registrati, da strumenti senza
l'intervento di alcun essere cosciente.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Wed Nov 24 2004 - 20:40:05 CET
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