Tetis ha scritto:
Ci sono diverse cose che non mi tornano.
...
> Come Olbers riteneva che
> se le stelle fossero distribuite uniformemente nel cielo
> si avrebbe un flusso divergente di luce,
...
Solo nel caso in cui l'Universo fosse anche infinito, statico ed esistesse
da sempre.
> cos� se il numero di
> masse concentrate in uno strato dr di raggio r intorno ad un
> punto fosse N = k r^2 dr nel centro si sommerebbero dei vettori,
> se questi vettori fossero scorrelati statisticamente
...
Cio� stai assumendo una distibuzione statistica non uniforme delle masse
all'interno del guscio?
Che tipo di distribuzione?
> darebbero
> una somma proporzionale ad f*sqrt(N)
In pratica una specie di "random walk".
> dove f = -j/r^2.
Cosa sono f e j?
Azzardo:
- f � l'accelerazione gravitazionale nell'origine dovuta alla singola
massa (media) presente nel guscio, f;
- j � la costnte G*<M> dove <M> � la massa media
> Dunque
> jkdr/r sarebbe il contributo del guscio di raggio dr.
...
Con le notazioni che hai usato sinora il contributo � in realt� differente:
(j/r)*sqrt(k*dr) , con il differenziale sotto radice.
> Integrando
> la somma delle aleatoriet� direzionali darebbe un contributo
> divergente e molto rapidamente variabile da punto a punto.
...
Sommare, integrandoli, i contributi dei vari gusci equivale a dire che la
distribuzione stocastica delle masse in ognuno di essi sia la medesima.
O meglio, ancora pi� precisamente, che ogni singolo guscio generi il
proprio contributo esattamente nello stesso verso e nella stessa direzione
di tutti gli altri. E non vedo in base a cosa, visto che stai considerando
una distribuzione stocastica di masse, si debba ammettere un tale,
fortissima correlazione tra i vari gusci.
Se invece si assume che le distribuzioni stocastiche di ogni singolo
guscio siano scorrelate da quelle di ogni altro i singoli contributi
dovrebbero tendere piuttosto ad elidersi invece che a sommarsi.
> Cos�
> non � perch� i vettori f associati a masse concentrate non possono
> essere considerati scorrelati ma saranno distribuiti in modo
> che risultano correlate statisticamente le ampiezze f con le
> distanze r.
...
Da qui in poi non capisco cosa vuoi dire...
Comunque impostare un conto del genere senza specificare preventivamente i
dettagli del modello cosmologico che si sta considerando e/o le evidenze
osservative su cui si fondano le proprie ipotesi di lavoro, non ha molto
senso.
Ad esempio, nella cosmologia del Big-Bang l'integrale di cui sopra non si
estende mai fino a distanze infinite, ma al massimo sino all'orizzonte,
che � sempre finito.
Saluti,
Aleph
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Received on Tue Nov 09 2004 - 13:01:56 CET