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From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Wed, 10 Nov 2004 14:47:31 GMT

                    Il 10 Nov 2004, 10:33, nospam_at_no_spam.com (Aleph) ha scritto:
> Tetis ha scritto:
>
> ...
> > Tuttavia
> > non e' una descrizione corretta della distribuzione di massa effettiva.
>
> La distribuzione di massa effettiva dell'Universo � in effetti un
> argomento molto interessante e di attualit� in cosmologia.
> Non credo per� che, ad oggi, si possa affermare di conoscere con
> ragionevole accuratezza la struttura su vasta scala dell'Universo, quindi
> quando parli di "corretta distribuzione di massa effettiva" a che cosa ti
> riferisci in particolare?

E' vero che non si sa tutto, anzi si sa poco, tuttavia se solo
ci si limita a guardare la distribuzione di stelle in una galassia
si scopre che non e' uniforme, da quel poco che ho potuto leggere,
su Le Scienze ad esempio, i modelli cinetici si applicano e funzionano
un pochino nel descrivere la formazione di ammassi, gli scontri fra
galassie, la formazione di pianeti, l'eterogeneita', lo spettro di massa
di una galassia. Quando invece mi chiedi:

quando parli di "corretta distribuzione di massa effettiva" a che cosa ti
riferisci in particolare?

Io dicevo che la distribuzione di massa nell'universo non e' uniforme.
Dunque se una corretta distribuzione esiste, ovvero se una struttura
dell'universo e' data, questa non e' colta dall'ipotesi di omogeneita'
almeno su un largo range di scale. Sara' vero su tutte le scale? Sembra
che guardando le scale piu' grandi la dimensione di correlazione tenda
ad aumentare, e ragionevolmente a saturare fino a 3. Cioe' l'universo
mostra una relativa omogeneita' su scala molto larga, ed e' via via piu'
eterogeneo man mano che si ingrandiscono i suoi particolari. Esistono
ampie zone vuote e zone piu' dense. Non so certo quale sia la "corretta
distribuzione di massa". Dai dati osservativi emergono delle strutture
multifrattali.

> ...
> > > Ad esempio, nella cosmologia del Big-Bang l'integrale di cui sopra non
si
> > > estende mai fino a distanze infinite, ma al massimo sino
all'orizzonte,
> > > che � sempre finito.
>
> > Tutti i modelli cosmologici con Big-Bang hanno un orizzonte?
>
> Direi proprio di s�; anche quelli che prevedono una fase di espansione
> inflazionaria. E' un effetto che deriva inevitabilmente dall'esistenza di
> una velocit� limite (pari a c) per la propagazione delle interazioni
> fisiche.
> L'espressione quantitativa del raggio dell'orizzonte dipendeo poi, nello
> specifico, dal modello adottato.

Bhe, penso di aver capito. C'e' un tempo d'inizio ed una velocita'
limite, ergo non possiamo ricevere localmente influenze da cio'
che dovrebbe viaggiare piu' di c*t. Almeno per modelli classici.
Eccetto che la luce non viaggiasse piu' veloce a maggiori distanze.
Comunque di certo qui siamo oltre i limiti di validita' di questo
genere di argomentazioni euristiche. Occorre risolvere le equazioni
e studiare la metrica in concreto.

> Per quanto riguarda la domanda iniziale posta da A, direi che
> l'azione gravitazionale delle ingenti distribuzioni di massa su scala
> cosmologica, che ci circondano a distanze via via crescenti, � stata in
> effetti evidenziata da studi sulla dinamica del gruppo locale e degli
> ammassi e superammassi a noi "vicini".
> Da questi studi emergerebbe (se non ricordo male e se le mie informazioni
> non sono state superate da rilevazioni pi� recenti) che la Galassia si
> muoverebbe con velocit� dell'ordine di diverse centinaia di km/s verso
> l'ammasso della Vergine, il quale si muoverebbe a sua volta con velocit�
> dello stesso ordine di grandezza verso il superammasso dell'Idra-Centauro
> (il cosiddetto "Grande Attrattore").
> [Notare l'uso estensivo del condizionale :)) ].

Capisco, queste affermazioni di tempo fa mi avevano persuaso
nell'idea che sull'astronomia osservativa crescessero a volte
speculazioni piu' strane di quelle che si hanno in fisica sub-nucleare.
Non capivo perche' mai delle velocita' dovrebbero essere segno di
accelerazioni. Sono certo condizioni necessarie non sufficienti. Poi
con il tempo ho compreso che la modellistica cosmologica a volte e'
una cosa seria, ma quindici anni fa mi sembrava di leggere resoconti
di discussioni da bar. Oggi credo che lo standard si sia innalzato
insieme con la potenza degli strumenti di calcolo.
 
Saluti Tetis.

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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Wed Nov 10 2004 - 15:47:31 CET

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