Re: E io faccio un'altra domanda...Re: UNIVERSO

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Thu, 21 Oct 2004 21:25:09 +0200

XRay ha scritto:
> Per� a mio avviso la divulgazione fa grandi sforzi per sbrogliare
> questa matassa e certe volte lo fa anche bene, nei limiti del
> ragionevole comunque. Naturalmente non sto parlando di tutta la
> divulgazione, ma di quella fatta con una certa cura.
Mi dispiace, ma non sono d'accordo. Ora vedro' se posso spiegarmi
meglio.
Ma il punto essenziale e' che la divulgazione *non si propone affatto
questo scopo*.

> Elio, molte volte ti scagli (per modo di dire) contro di essa
> additandola come la causa di tutta la confusione che regna intorno a
> certi argomenti di fisica. Eppure saprai benissimo che non � solo chi
> cerca di informarsi per mezzo di testi divulgativi che ha confusione
> in testa. Anche chi si infarcisce la testa di formule e passaggi
> matematici non � detto che abbia chiaro il significato della teoria.Lo dici a me, dopo tutti gli esami che ho fatto? :-)
Ma non bisogna confondere: sono problemi totalmente diversi.

> Ad esempio, sulle questioni cosmologiche ho trovato diversi testi in
> cui si mettono in guardia i lettori rispetto a certe semplificazioni.
> Le storie del palloncino che si gonfia e della membrana che si curva
> sono ormai dei classici della divulgazione, ma quasi sempre il lettore
> � avvertito circa i limiti intrinsechi di tali analogie.
E tu credi che basti "mettere in guardia"?
Forse basta a far sentire l'autore con la coscienza a posto...
Ma se si trattasse di persone con una decente esperienza didattica,
dovrebbero sapere che ci vuole ben altro!

> Il tanto citato libro di Greene, "L'universo elegante" (scelgo
> appositamente questo esempio perch� lo so particolarmente indigesto
> per te :-)), quando parla di relatiivt� generale dedica un intero
> paragrafo ai limiti della analogia con la membrana.
Cerca un mio post del 19-9, nel thread "Gravitoni... ma a che servono?"
Ci troverai tra l'altro il rimando a un file dove si discutono questi
"modelli-membrana" e se ne mostrano i numerosi errori.
Greene li fa piu' o meno tutti.
Poi si permette anche di scrivere (pag. 61):
"Gli scienziati fanno spesso uso di questi artifici per guidare la loro
intuizione".
Ma quando mai!!!
Per inciso, poche pagine prima (pag. 55) fa ricorso a un famoso
esempio di Einstein, che sebbene sia di Einstein e' sbagliato.

Il paragrafo che dici tu fa delle avvertenze corrette (ma non tutte:
vedi dopo) ma vale quanto ho gia' detto: crede davvero Greene che
questo possa bastare?
A proposito: scrive e ripete di "curvatura del tempo", che e' un non
senso, e lui non puo' non saperlo. La sola curvatura che ha davvero
senso e' quella dello _spazio-tempo_.
Ma Greene prima elimina il tempo, e poi lo tratta sbrigativamente da
solo, in modo scorretto.

Ma poi: in un libro di oltre 360 pagine, l'autore si sbriga di questa
questione della curvatura in sole 10 pagine. Naturalmente senza una
formula, senza un numero, senza nient'altro che parole e figure
sbagliate (con le avvertenze per salvarsi l'anima).
Tu questo lo chiami "fare grandi sforzi"; io lo chiamo truffare il
lettore.

> Sono concetti difficili e lontani dal senso comune, quindi la
> divulgazione non pu� spiegare certi concetti senza che al lettore sia
> richiesto un minimo sforzo di comprensione.
Ma che bello!
Autore: "guarda che sono cose difficili; io non te le posso spiegare
decentemente, ma tu sforzati".
Non so che faccina mettere, perche' c'e' da ridere e da piangere...

> Per�, anche se non vengono compresi tutti i dettagli, anche se
> moltissime implicazioni logiche sono precluse a chi si avvicina a
> certi argomenti dal punto di vista divulgativo, un piccolo passo verso
> la comprensione lo si pu� comunque fare.
Mi dispiace, dammi pure del maleducato o dell'arrogante, ma te lo dico:
non hai capito niente.
Non e' questione di dettagli, ma di concetti *essenziali* che vengono
fraintesi radicalmente.
Le "implicazioni logiche" non c'entrano niente.
Quanto al "piccolo passo", viene fatto in direzione totalmente
sbagliata, quindi e' soltanto dannoso.

> Non so su quali testi si sia informato, ma sono pi� che convinto che
> quello che gli hai spiegato tu fosse anche scritto l�.
Infatti io ho scritto che non avevo spiegato un bel niente...

> Quello che non ha fatto � uno sforzo di comprensione che viene
> obbligatoriamente richiesto per avvicinarsi a certi argomenti, a
> prescindere dalla matematica.
Aridaje collo sforzo :-))

> Se fa lo sforzo di capire quello che gli hai detto, qualcosa invece lo
> pu� capire.
E tre!

> Insomma, non so quali altri campi ti interessino oltre alla fisica, ma
> se non sei uno specialista del settore e se vuoi comunque soddisfare
> qualche tua curiosit�, la divulgazione non la prendi neanche in
> considerazione?
Finalmente un discorso serio.

Ti spiego. Io sono abbonato da 42 anni (leggasi quarantadue) a
"Scientific American".
E mi sono sempre trovato di fronte a questo dilemma: quando leggo un
articolo di fisica, vedo bene quanto non possa essere comprensibile
per chi non ha un'adeguata preparazione di base; quanto certi accenni
e allusioni posso coglierli io, ma non il lettore medio, ecc.
Allora mi chiedo: e quando leggo un articolo su cui io non ho una
competenza specialistica, che c... capisco? Non sara' la stessa cosa?
In certi casi vedo bene che e' cosi', per es. nella biologia
molecolare.
Eppure io, anche senza essere specialista, intanto ho delle conoscenze
piu' o meno vicine; poi ho un'educazione scientifica, che gia' mi
mette al riparo da certi fraintendimenti acritici.
Voglio dire che per lo meno io capisco di non capire, e' piu'
difficile che prenda fischi per fiaschi...

Poi oso dire che per la fisica il problema e' piu' acuto, per il
carattere astratto di molte idee (vedi per es. la "curvatura dello
spazio-tempo) legato alla spinta matematizzazione, che in altre
scienze non c'e'.

> Con enorme stima,
Magari ora avrai cambiato idea :-)))
                                                 

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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Thu Oct 21 2004 - 21:25:09 CEST

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