"Elio Fabri" <elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto nel messaggio
news:9aqm3aF6q1U1_at_mid.individual.net...
> Mezzomatto ha scritto:
>> Piuttosto, due domande:
>> 1- il viaggio di Ph.F. dur� 80 giorni, quello di Pigafetta e e Del
>> Cano tre anni. In entrambi i casi per� la differenze fu di un solo
>> giorno. Questa differenza � una costante, indipendente dalla velocit�?
>> Credo di s�, ma con ragionamenti un po' nebulosi. Mi sforzer� di
>> trovare la risposta con un procedimento rigoroso.
Come al solito la mia pigrizia mi � stata fatale. il prof. Fabri mi ha
preceduto.
> Il ragionamento che ho esposto lo prova direttamente.
> Io ho supposto che il Sole facesse 1000 giri, che per i viaggiatori
> erano solo 999.
> Per un qualunque numero di giri (di giorni) la differenza e' semnpre 1.
>
>> 2 - Supponendo che entrambi i nostri eroi avessero tenuto il conto del
>> tempo con un orologio (o clessidra), invece che col sole, in che punto
>> del viaggio si sarebbero accorti del cambiamento di data? Anche a
>> questo proposito ho una opinione, ma preferirei suffragarla (o
>> smentirla) con un ragionamento rigoroso, che mi sforzer� di fare.
> In nessun punto :-)
Infatti, solo quando ritornano al meridiano di partenza la differenza
diventa di 24 ore.
Per�, se avessero acquistato un giornale locale i viaggiatori si sarebbero
accorti che, bruscamente, da un giorno all'altro la *loro data* si sarebbe
discostata da quella del giornale.
E questo penso sarebbe avvenuto al passaggio della *linea del cambiamento di
data* (anche se allora non c'era ancora), cio� fra Yokohama e S. Francisco.
> In proposito avevo dimenticato di osservare che se Magellano avesse
> avuto con se' un buon orologio, avrebbe potuto constatare che in media
> per loro un giorno non durava 24 ore, ma circa un minuto e mezzo in
> piu'.
I turni di guardia erano scanditi dal rovesciamento delle clessidre (8 per
ogni turno di 4 ore) col relativo avviso ad alta voce del mozzo addetto.
Alla fine della ottava clessidra la campana annunciava il cambio di guardia.
E' difficile con questi strumenti percepire una differenza di un minuto e
mezzo al giorno.
> Quanto a Phileas Fogg, se ne sarebbe potuito accorgere molto piu'
> facilmente, col suo orologio da tasca: infatti per lui, con un viaggio
> di 80 giorni, la differenza era 1/80 di giorno ossia 18 minuti.
> Strano che Verne non ci avesse pensato :-)
Penso che Ph:F., da pignolo qual era, regolasse il proprio orologio sull'ora
locale, non pensando minimamente agli effetti cumulativi dello scarto
giornaliero. In effetti a lui interessava l'ora locale per poter prendere i
vari mezzi di trasporto programmati.
>
> Il cambiamento di data e' solo una convenzione (che non c'era ancora
> neppure ai tempi di Verne) e rende un obbligo citare "L'isola del
> giorno prima" di Eco.
> Il protagonista, bloccato su una nave appena a est della linea del
> cambiamento di data (siamo nel '600, e quella linea non era ancora
> stata definita, ma per lui coincideva col meridiano di longitudine
> 180^, da Parigi credo) fantastica che su un'isola vicina, che e' al di
> la' della linea, il tempo sia avanti di un giorno...
Infatti si possono celebrare due capodanni a distanza di 24 ore l'uno
dall'altro, semplicemente spostandosi dalle Figi alle Samoa, o da
Providenija (la citt� pi� orientale della Siberia orientale) a Nome
(Alaska).
G. De M.
Received on Sun Aug 14 2011 - 22:38:44 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Sun Nov 24 2024 - 05:10:29 CET