Giorgio Pastore ha scritto:
> Ci sono forse due punti cui sarebbe utile almeno accennare, se non
> discutere.
Nella lunga lista di post in attesa di risposta scelgo questo tuo,
Soprattutto perché credo (spero) che non richieda troppo lavoro :-)
> 1. la non unicità della densità di corrente. L'addizione di un campo
> solenoidale arbitrario non altera né l'eq. di continuità, né la
> corrente di qdm, ma rende le affermazioni sulla ddc dipendenti dalla
> "gauge" utilizzata.
Beh, non è vero che non altera la corrente di qdm.
Non altera la corrente totale atraverso una sup. chiusa.
Per es. nell'urto tra due palline l'interazione è solo atraverso la
sup. di contatto, e quindi interessa la corrente di qdm attraverso
quella superficie, che non è chiusa.
Poi ci sono anche le condizioni al contorno.
Pensa per es. a un cubetto appoggiato su un piano orizzontale.
Dentro il cubetto la sola equazione è
div T = rho*g
ma sulle 5 facce che non hanno contatto con altri corpi (trascuriamo
l'aria) le appropriate componenti di T saranno nulle.
Confesso che non mi è chiaro se questo basta a determianare T
(sospetto di no) ma certamente restringe le soluzioni possibili.
Comunque la corrente totale di qdm uscente dal cubetto è mg, e grazie
alle cond. al contorno possiamo dire che questa passa tutta attraverso
la base.
Ossia che la forza che il cubetto esercita sul piano è uguale alsuo
peso e simultaneamente, per il terzo principio, che il piano esercita
sul cubetto una forza che compensa il peso.
Nota che in realtà qui c'è una sottile differenza tra come viene
spiegata la situazione in termini di forze e come viene spiegata in
termini di correnti di qdm.
La differenza sta in *che cosa viene prima*.
Non dico di più perché chi mi legge possa divertirsi per proprio conto
:-)
> 2. Dal punto di vista concettuale, ancor prima che didattico (ma con
> pesanti ripercussioni su quest'ultimo), nel caso statico (equilibrio
> tra forze non nulle), la scelta formalmente ineccepibile di leggerlo
> come l'annullarsi di due densità di corrente di qdm opposte, apre la
> strada a sostanzializzare la qdm, invece di considerarla, come
> nell'approccio classico, una *proprietà* di un sistema fisico?
> Stiamo introducendo una qdm "pura", dopo aver a lungo cercato di
> evitare di parlare di un'energia pura?
Direi però che la stessa obiezione puoi farla all'uso di una "corrente
di energia" (in e.m. flusso del vettore di Poynting).
Parlare di una corrente induce a pensare che ci sia qualcosa che
"corre" (come l'acqua di un fiume).
Ma mi sembra un problema generale della fisica, quello di far uso
talvolta di termini del linguaggio comune che si portano dietro un'aura
semantica che bisogna abbandonare nel discorso fisico.
E' una questione di addestramento (quindi squisitamente didatttica).
Certo occorrerebbe prestarvi più attenzione di quanto si faccia di
solito: le parole della fisica debbono essere assunte in senso
astratto e bisogna rispettare la regola che il loro significato sta
nel come vengono usate.
In fondo è la stessa questione della "energia pura" su cui ho risposto
a Soviet_Mario.
--
Elio Fabri
Received on Sun Feb 16 2020 - 11:42:24 CET