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From: Josef K. <franz.kafka_at_LEVAQUESTOcomune.re.it>
Date: Wed, 29 Sep 2004 12:13:58 GMT

Concordo con l'impostazione di massima anche se secondo me c'� un
particolare: credo che per quanto anche tu abbia avuto difficolt�,
perch� la fisica e la scienza di base in generale, non mai una cosa su
cui questo paese abbia investito molto, oggi sia ancora pi� difficile
perch� il continuo non investire sulla ricerca ha portato a una serie
di situazioni che rasentano il grottesco.
Io ho fatto un dottorato di ricerca e poi ho deciso che la via
universitaria non faceva per me: il numero di sacrifici personali, le
prospettive che mi si ponevano davanti non erano quello che volevo.
Oviamente, come giustamente dici, esiste solo un modo NOn oggettivo
per trattare questo tema: ognuno fa le sue scelte in base a quelo che
vuole.
Mancanza di fondi, borse misere o miserrime, periodi all'estero senza
garanzie su dove, come quando tornare mi hanno fatto desistere.
Il problema � che per un fisico il "fuori" non � cos� roseo: i settori
a potenziale applicazione della fisica in italia non sono cos� tanti:
� vero, esistono posti eccellenti, ma non si pu� parlare solo
dell'eccellenza, bisogna considerare la media.
Io condivido quello che dici sulla fisica, che � una disciplina che
entra ovunque, che permette una comprensione migliore della natura,
ecc..., ma al di l� di questo lato formativo, dal punto di vista della
prospettiva lavorativa, la fisica d� cos� tanto?
Le mie domande nascono dalle conversazioni fatte con vari ex compagni
di universit�, molti dei quali insoddisfatti della piega che sta
prendendo la loro carriera.
Comunque grazie per la risposta esauriente l'ho apprezzata molto.
Received on Wed Sep 29 2004 - 14:13:58 CEST

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