ricky <ricky_at_4871289437948172.com> wrote:
> Mi chiedo quindi: come ha fatto un buco nero
> a formarsi in un tempo finito per chi guarda da fuori, visto che le
> particelle che vi cascano in realt� impiegano un tempo infinito a
> "penetrare" l'orizzonte degli eventi?
In effetti, visto da un osservatore esterno, il collasso stellare
sembrerebbe non avere mai fine, e il termine "stella congelata" potrebbe
non essere del tutto sbagliato.
Comunque, un calcolo di Thorne (*) prevede che la luminosita'
dell'oggetto collassante dovrebbe diminuire esponenzialmente (con una
semivita dell'ordine di GM) e il redshift aumentare, quindi dopo un
certo tempo l'oggetto dovrebbe essere indistinguibile da un buco nero.
(*) i risultati e le referenze li trovi in Gravitation, cap. 32, pag.
847. In particolare, per la luminosita' si ha:
L proporzionale a exp[-(2/3sqrt3)*(t/2M)]
Ciao
--
Riccardo Campana
campana_at_despammed.com (This is a valid address!)
"Physics is like sex: sure, it may give some practical
results, but that's not why we do it" (Richard Feynman)
Received on Tue Aug 31 2004 - 19:07:48 CEST