Mario Leigheb wrote:
> Uno spettroscopio essenzialmente funziona con un collimatore
come funziona e come � fatto il collimatore?
> reticolo o un prisma che fa la diffrazione della radiazione secondo la
> legge di Bragg,
Ma un prisma ottico intendi? Io credevo che la separazione delle diverse l.
avvenisse perch� per ognuna si ha un diverso indice di rifrazione. E quindi
per rifrazione e non diffrazione. Mi faresti capire meglio?
> e un rivelatore che raccoglie i fotoni.
Quindi diciamo che il prisma o il reticolo sono due metodi diversi per la
separazione dei fotoni a diversa L. (o meglio: a diversa banda). Poi c'�
bisogno di chi li conti. Per il prisma sono sicuro che funzioni cos�. Per il
reticolo non saprei, ma immagino che anche col reticolo c�� bisogno di una
batteria di rivelatori e cghe quindi esso svolge solo la funzione di
separatore delle L.
> la legge di Bragg e poche formule di geometria posso trasformare
> l'istogramma dei conteggi in funzione della posizione in un'istogramma
> dei conteggi in funzione della lunghezza d'onda.
OK, questo me lo hai gi� spiegato altrove. Ma la legge di Bragg,
semplificando al massimo, cosa dice? Bragg ha a che vedere sia con il prisma
che con il reticolo? Immagino di s� da come scrivi pi� sotto. Tuttavia non
capisco quelloc he srivi qui sopra. Perch� hai bisogno di sto Bragg per
sapere una posizione a che freq. corrisponde? In fondo se il rivelatore
posto in posizion x si accende ed � sensibile alle lunghezze d'onda da 320 a
350 nm, ecco che sai che un fotone con l. compresa nel range di sensibilit�
del rivelatore ha raggiunto, inquella posizione, il pannello retrostante il
prisma o il reticolo. Non capisco perch� dovrebbe essere questa legge a
darti la corrispondenza tra posizione e l. Io immaginavo che te la desse il
fatto di sapere il range di sensibilit� del rivelatore.
> Aggiungo che si puo' ricavare uno spettro anche misurando,
> per ciascun fotone, la carica prodotta per urto con un gas: fotone di
> poca energia e grande lunghezza d'onda = poca carica; fotone di
> grande energia e piccola lunghezza d'onda = grande carica. Il sistema
> pero' ha una risoluzione inferiore a quella della diffrazione, quindi
> quando e' possibile si usa la diffrazione.
Qui poi, mi perdo del tutto :-)
Se la diffrazione e la rifrazione servono solo a separare le l., perch�
oparagonare il metodo a diffrazione con il metodo ad "urto e carica"?
Pensavo che il discorso dell'urto e della carica fosse solo un tipo di
rivelazione di fotoni. Qualcosa che non riguarda la dispersione delle l., ma
la rivelazione dei fotoni: mi faresti capire meglio?
> Infine anche con la radio si puo' ottenere uno spettro.
> Su un grafico metti sull'asse x la frequenza scritta sul display,
> sull'asse y il volume, ed ecco lo spettro tra 88 e 108 MHz!
Gi�, � prorpio vero! :-)
Received on Sat Aug 28 2004 - 21:50:59 CEST
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