"Elio Fabri" <mc8827_at_mclink.it> wrote in message
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> Bruno Cocciaro ha scritto:
> > Leggendo il libro "Entanglement" di Amir D. Aczel (2004) Raffaello
> > Cortina Editore trovo a pag 82 un pezzo direttamente tratto da
> > J.A.Wheeler, "Law without law" contenuto nella collezione di saggi
> > "Quantum Theory and Measurement", a cura di J.A.Wheeler e W.H.Zurek,
> > (1983) Princeton University Press (pag 189).
> >
> > Dice Wheeler:
> > ...
> Conosco, e debbo dirti che mi ha convinto molto poco.
> Pero' per rispondere alle tue domande vorrei avere sotto mano il libro,
> e debbo aspettare che riapra la biblioteca.
Intanto grazie per la risposta. Aspettero' con vivo interesse gli ulteriori
commenti che (spero) avrai la genitilezza di mandare dopo la riapertura
della biblioteca.
> Un'obiezione te la faccio subito.
> Se vuoi avere interferenza non devi considerare _due fasci_, ma un
> singolo fotone. O anche tanti fotoni, ma ciascuno deve passare tanto a
> destra come a sinistra della galalssia-lente.
Ok Elio, ma il punto e' proprio li': io non ce lo vedo proprio un fotone
passare un po' qua e un po' 50 anni luce piu' in la'.
D'accordo che con un interferometro Mach-Zender inserendo o meno lo specchio
semiargentato i fotoni vanno tutti su un rivelatore oppure si dividono meta'
su uno e meta' sull'altro e questo "costringe" a dire che, con lo specchio
inserito, il fotone passa "un po' qua e un po' la'" ed e' l'interferenza fra
l' "un po' qua" e l' "un po' la'" a far si' che i fotoni vadano tutti su un
rivelatore. Pero', mi pare, la "costrizione" e' fortemente basata sulla
interpretazione che viene data all'esperimento. Intendo dire che in via di
principio uno potrebbe sperare che in un futuro piu' o meno prossimo si
potrebbe trovare una interpretazione diversa, meno esotica, che, pur
spiegando gli stessi effetti (il fatto che i fotoni vadano a finire tutti da
una parte), non faccia uso di concetti tipo "un po' qua e un po' la'". Qua
gli ortodossi dicono "Intanto che tu aspetti la befana (l'interpretazione
meno esotica) io mi tengo la mia interpretazione che funziona benissimo. Tu
aspetta pure, io intanto faccio fisica".
Su tutto questo cio' che non si discute, cio' che e' indipendente dalle
interpretazioni, sono i fatti sperimentali. Ed e' un fatto che i rivelatori
A e B vedono una intensita' I/2 senza specchio. Con lo specchio A vede una
intensita' I e B vede intensita zero.
Passando alle Quasar, quello che mi chiedo e': quale e' il fatto
sperimentale?
Senza specchio due rivelatori vedono entrambi intensita' I/2, che e'
l'intensita' di quelle che un tempo erano ritenute essere due stelle: la
quasar A e la quasar B. Si inserisce lo specchio e il rivelatore che e'
puntato sulla B non vede piu' niente?
Inserisco uno specchio e una stella scompare mentre un'altra appare
doppiamente luminosa?
Poi per caso passa la luna (che e' nella fase giusta), o un satellite
artificiale o altro corpo oscuro che si mette proprio "davanti" alla quasar
A (o semplicemente mettiamo un tappo davanti alla fibra ottica che raccoglie
la luce della quasar A) e d'un tratto ricompare la quasar B (pero' stavolta
si vede ad intensita' I/4 come anche la quasar A)?
E' questo il fatto sperimentale indiscutibile?
O il fatto sperimentale e' un altro (con o senza specchio sempre I/2 su
entrambi i rivelatori) e l'interferenza ci si vede comunque dicendo che alle
volte un tragitto e' lamba/2 piu' lungo dell'altro, alle volte piu' corto?
> > posizionato il rilevatore RA (RB). Fra l'uscita delle due fibre
> > ottiche e i due rilevatori viene posizionato o meno uno specchio
> > semiargentato.
> Grrrr... RIVELATORI !!!
Eh Elio, che dire ... mi ci incasino sempre (e se ci penso mi ci incasino di
piu'; meglio andare d'istinto). Poi una volta mi era sembrato di trovare la
formuletta giusta: in un tuo post mi pare di ricordare che dicevi qualcosa
tipo "In fisica se si dice sempre rilevare non si sbaglia". Pero' avevo
evintemente capito male la formuletta e per niente il discorso che c'era
dietro. E usare le formulette senza capire cosa c'e' dietro ad esse e' un
ottimo modo per sbagliare di sicuro prima o poi.
> > Prima domanda:
> > esistono telescopi in grado di individuare stelle di una luminosita'
> > tale da mandare sul telescopio stesso un fotone all'ora ?
> Non credo proprio.
> Ma questo e' un problema "tecnico", non di principio.
Si' si', questione tecnica. Era solo una curiosita'. Siccome nel pezzo di
Wheeler viene detto in maniera esplicita che si deve aspettare un'ora prima
che un fotone arrivi a destinazione mi chiedevo se la tecnica fosse arrivata
a tali prodigi. Ma evidentemente non e' cosi'. Wheeler parla anche di un
filtro birifrangente, probabilmente e' a causa sua che si deve aspettare
tanto.
Ad ogni modo, sono certo che una volta che avrai in mano il libro potrai
chiarire anche questo aspetto.
> Elio Fabri
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Sat Aug 21 2004 - 01:46:36 CEST