Re: Dinamica di una bolla di sapone

From: Luciano Buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Mon, 23 Mar 2020 03:29:35 -0700 (PDT)

Il giorno domenica 22 marzo 2020 20:35:02 UTC+1, Wakinian Tanka ha scritto:
> Il giorno domenica 22 marzo 2020 15:15:02 UTC+1, JTS ha scritto:
>
> > Seguendo in parte i tuoi ragionamenti.
> > La velocita' di propagazione delle onde di superficie nella bolla mi viene
> > v = sqrt(T/sigma) = 7 m/s
> > dove T e' la tensione superficiale (la ho messa uguale a 0.05 N/m) e
> > sigma e' la massa per unita' di superficie (la ho messa uguale a 10^-3
> > kg/m^2 ipotizzando che la bolla si rompa quando lo spessore e' circa
> > uguale ad un micron).
> ...
> Se il video è questo:
> https://amp-video.repubblica.it/amp/divertimento/bolle-di-sapone-esplosioni-in-super-slow-motion/120345/118828

Visto il video, mi rendo conto di aver inteso male il problema


Da quanto scritto da Fabri, avevo capito che la bolla esplodeva non dopo essersi staccata dall'estremità della cannuccia, ma durante il rigonfiamento, quando era ancora attaccata e col tempo la pressione dell'aria in aumento faceva assottigliare la parete del guscio fino allo scoppio.


Credevo che la domanda fosse: perchè la rottura (l'assottigliamento fino a zero?) avviene in una determinata zona della sfera, se lo spessore, col rigonfiamento, decresce uniformemente dappertutto?





Se si tocca, come ora vedo, in un punto la bolla quando essa galleggia libera nell'aria non c'è problema (come si vede nel video: la rottura avviene lì, nel punto di contatto, e tutti gli altri interventi in questo interessante 3d stanno trattando del problema dell'allargamento" del "buco nella gomma" che intuitivamente non mi pare difficile da risolvere, e non mi stupisce il fatto che la propagazione (a che sia dovuta, onde o altro - nell'effetto domino per esempio non c'è onda) lasci intatta la parte della sfera, la calotta, non ancora da essa interessata. Di certo tale propagazione non può avvenire in tempo zero, istantaneamente, come ci appare se non filmiamo con tutti quei fotogrammi al secondo la scena.

Quindi il mio precedente intervento era OT, e stranamente (una volta tanto:-)) il moderatore non l'ha rifiutato.

Per rimediare, proporrei però un nuovo esperimento, perchè quel mio intervento con la metafora sull'anello debole della catena abbia senso.

La ripresa con la stessa frequenza avvenga mentre si sta soffiando nella bolla, fino allo scoppio.



A questo punto non so se avverrà quanto ho detto per quanto avevo malinteso: può essere che il punto di rottura sia in queste nuove condizioni a livello della piccola corona circolare di coesione tra la bolla di sapone e l'estremità della cannuccia, ed in tal caso la mia ipotesi andrebbe rivista.

Rimarrebbe valida se la coesione tra le molecole del sapone fosse minore di quella tra queste molecole e l'estremità della cannuccia, visto il materia usato per la cannuccia:
Allora basterebbe che il materiale della cannuccia fosse tale da garantire una coesione sufficientemente maggiore col sapone.



Certo se il primo e l'ultimo anello di una catena sono ancorati male ai due tiranti, essa ad un certo punto, con la trazione che aumenta fino alla rottura dell'equilibrio, si disancorerà da *uno* (e qui si ripropone il mio problema, e nel modo più semplice!) dei due appigli: non si spezzerà nessun anello (per questa ragione nel tiro alla fune i concorrenti si fanno passare la corda intorno al gomito).

Luciano Buggio

Luciano Buggio
Received on Mon Mar 23 2020 - 11:29:35 CET

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