Enrico SMARGIASSI <smargiassi_at_ts.infn.it> wrote:
> Piercarlo wrote:
>
> > leggere le lectures di Feynman. Che tra l'altro, a onta di chi non "si
> > fida" della divulgazione mi paiono divulgazione bella e buona
>
> Ah, questo no. Come dici tu stesso, Feynman non ha avuto emulatori e
> questo perche' le sue lezioni sono ottime per chi ha gia' una qualche
> conoscenza tecnica della materia trattata, molto meno per gli altri.
> Nessuno usa le FLP come libro di testo del primo anno, che io sappia, e
> con ragione IMHO.
D'accordo ma il fatto � che esse nacquero proprio con l'intento di
essere un corso di orientamento per matricole. Che poi le cose non
funzionarono in questo modo non credo possa essere imputato a Feynman
che, semmai, pecc� di eccessivo ottimismo rispetto all'interesse per la
fisica IN SE che poteva essere nutrito dagli studenti. Posso peraltro
dire che le FLP, quando mi metto a leggerle CON CALMA sono tra i testi
che riesco a comprendere meglio, nonostante la mia impreparazione
astronomica sia in fisica che soprattutto in matematica. Molto di pi� di
altri libri di fisica ufficialmente considerati pi� "introduttivi" o
"facili" (e intendo libri di testo, non di divulgazione). Vi �
soprattutto un serio tentativo di definire ci� che pu�, in qualche modo
essere "capito" con il senso comune e ci� che � definitivamente escluso
da questa possibilit� e sui motivi di tale esclusione o inclusione.
E credo che il motivo di questo sia uno solo: quando Feynman intraprese
quel corso, nonostante le difficolt�, era, credo, fermamente
intenzionato a farsi capire - almeno da quelli che volevano
effettivamente capire. Chiaramente per chi vuol sapere solo "quel che
serve" a passare un esame o � interessato solo a sapere senza capire
alla stregua di una database ambulante, le FLP sono perfettamente
sprecate.
Con questo non voglio dire che le FLP siano una lettura adatta all'ozio
postprandiale ma semplicemente che esse, come altre, richiedono di
essere affrontate con lo spirito adatto, probabilmente un po' "fuori" e
"a parte" rispetto a quello richiesto dalla consultazione di un
vademecum, un databook o di un formulario (o dal prepararsi a superare
situazioni contingenti come quelle legate a un esame). Mettersi a
leggere seriamente queste letture significa spegnere il televisore, il
cellulare, staccare il telefono, mettere a nanna moglie e bambini e
GARANTIRSI uno spazio in cui nessuno, pena l'immediata fucilazione, si
permetta di disturbare per alcun motivo. E cani e gatti a cuccia!
> > Secondo me la comunit� scientifica dovrebbe avanzare precise
> > richieste di finanziamento e assistenza non solo nei confronti della
> > ricerca ma anche nei confronti del sostegno dell'insegnamento e
> > dell'impegno per una divulgazione di qualit�.
>
> Sono d'accordo, e qualche debole segnale sta arrivando. Esistono anche
> Master in comunicazione scientifica, ma il punto di partenza di solito
> e' il segnale d'allarme che proviene dal calo di iscrizioni
> all'Universita', pertanto si tratta di progetti dedicati piu' che altro
> agli studenti delle superiori. Io stesso sono coinvolto in uno di
> questi, di Fisica Computazionale
> (http://www.democritos.it/education/iatfys.php). E' ancora troppo poco.
Meglio poco che niente.
> > quale potrebbe essere un "intervento adatto"?
>
> Saperlo... :-(
Temevo questa risposta... ma me l'aspettavo anche. Del resto qui devo, a
malincuore, dare ragione a Fabri: se una societ� non si prende carico
della sua salute culturale (scientifica e non) � destinata a fare una
fine piuttosto grigia. E lo si pu� gi� constatare andando ad un
qualsiasi "tendone del libro" come c'� in questi giorni dietro il Duomo
a Milano: accanto alla narrativa (di varia qualit�) imperversano libri
su "i poteri della mente", "self-healing", "UFO congiure assortite", i
sempreverdi "cerchi nel grano"... un po' in ribasso fortunatamente tutto
il filone "parlo con gli angeli" e simili. Probabilmente l'avvento del
cellulare di massa ha segato un po' questo genere di comunicazioni.
Per i pi� "razionali" manuali assortiti su come abbordare, come portarla
a cena, come chiederle il numero di telefono, come dirle grazie... In
mezzo a tutto questo, scienza neanche a parlarne, se non per qualche
sparuta ristampa di vecchi libri di Piero Angela.
Mah...
> > * con una "c" sola per chi � sposato e due per chi � "free" ;-)
>
> Sfacciato :-)
Se non ora, quando? :-)))
Ciao!
Piercarlo
Received on Tue Aug 03 2004 - 22:18:41 CEST