[it.scienza.fisica 28 Jul 2004] Bruno Cocciaro ha scritto:
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> Accettate le formule dell'effetto Doppler relativistico il resto segue
> necessariamente, o almeno io non vedo scappatoie evidenti. Per questo dicevo
> che provare sperimentalmente le formule dell'effetto doppler relativistico
> equivale a provare sperimentalmente il paradosso dei gemelli.
Grazie per l'ampia risposta.
Di fatto pero' o stiamo sperimentando su una sorgente in allontanamento
o su una sorgente in avvicinamento. In nessuna esperienza reale le
misure sono effettuate su una sorgente che inverte il suo stato di moto.
Concettualmente dunque si confronta un intervallo di tempo misurato da
un orologio in moto rispetto a noi con la corrispondente misura tratta
da due orologi sincronizzati _distinti_ del nostro riferimento, mentre
una esperienza sui gemelli esige l'uso del _medesimo_ orologio.
Sia chiaro che considero la RR una teoria consolidata da un secolo di
esperienze indirette, al punto da costituire oggi un paradigma usato da
tutte le teorie sulle interazioni fondamentali.
Concordo anche sul fatto che la coerenza della RR richieda che lo shift
di eta' tra i gemelli esista, sebbene il calcolo della sua entita' in un
contesto sperimentale reale comporti anche l'uso della RG ecc.
Insomma, e' indubbio che tale previsione deriva da una teoria altamente
attendibile.
La relativita' del tempo rimane comunque il risultato filosoficamente
piu' impressionante della RR-RG. In questo senso esperienze dirette
sulla dilatazione del tempo (Doppler relativistico, decadimento muoni
ecc.) o su orologi gemelli (Hafele-Keating ecc.) mi sembrano di grande
importanza.
Mi stupisce un po' che in un altro post dumbo giudichi di interesse
scarso o divulgativo tali esperienze dirette, come mi stupisce che dal
1971 in poi non siano stati effettuati controlli piu' stringenti di
quelli di Hafele-Keating.
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Elio Proietti
Valgioie (TO)
Received on Thu Jul 29 2004 - 10:35:40 CEST