Re: Sul BigBang, Tolomeo e sul Grande Granello di Sale

From: dumbo <_cmass_at_tin.it>
Date: Sat, 24 Jul 2004 03:32:10 GMT

"MrBasic" <MrBasic_at_undefined.com> ha scritto nel messaggio
news:kRYLc.33142$OR2.1745093_at_news3.tin.it...
> un indigeno propose all'assemblea dei saggi un nuovo modello
> che spiegava perfettamente il fenomeno

Ciao!
appunto, lo spiegava perfettamente; ma cosa prevedeva? Niente.
Quando una teoria � veramente buona non si limita a spiegare
le osservazioni gi� fatte ma ne prevede di nuove.

La RG oltre a prevedere vari fenomeni su scala locale
che prima di lei nessuno pensava ci fossero e che poi sono
stati effettivamente trovati ( e quantitativamente, non solo
qualitativamente) ha previsto, su scala cosmologica,
il red shift delle galassie, la percentuale cosmica degli elementi
leggeri, le caratteristiche spettrali della radiazione di fondo
e anche l'ordine di grandezza della sua temperatura, la
addensamento delle radiosorgenti ai grandi redshifts.
(e altre cose che adesso non mi vengono in mente).

Tutte cose previste teoricamente _prima_di essere osservate;
dunque, non possiamo mettere la cosmologia relativistica
sullo stesso piano della teoria del Grande Granello.
La prima sta immensamente al di sopra.
Anche perch� � la conseguenza logica di uno schema teorico
generale che ha avuto molte altre conferme (al di fuori della
cosmologia) mentre la teoria del Grande Granello �
creata ad hoc.

> un po' in dietro nel tempo di fatti analoghi ne sono successi molti. Ad
> esempio, il modello Tolemaico che metteva la terra al centro
> dell'Universo, fu difficilissimo da scalzare, in quanto era in grado di
> soddisfare sia il nostro ego,

non solo; � che per abbandonarlo occorreva una fisica
completamente nuova, cosa non facile da accettare quando
qualcuno te la mette gi� pronta davanti, figurati quando devi
crearla. Non dimenticare le vecchie obiezioni:
se la terra si sposta, perch� non sentiamo un vento
furioso? Perch� se faccio un salto cado nello stesso
posto? Domande puerili per noi, ma non per i nostri
antenati. Senza scomodare la fisica moderna, bisogna
riconoscere che la fisica di Galileo Newton � tutt'altro che
intuitiva. All'epoca dovette fare lo stesso effetto
sconvolgente che fecero nel secolo scorso la relativit�
e la quantistica. Anche oggi la maggior parte della gente
ragiona in termini aristotelici. Prova a chiedere in giro:
se faccio girare un sasso attaccato a una corda e
questa all'improvviso si spezza, come si muove il sasso?
Vedrai che la risposta di molti sar� una traiettoria a spirale,
o qualcosa del genere.
Oppure domanda cosa succede a un sasso lasciato cadere
in un tunnel che attraversa la terra da parte a parte, e vedi quanti
sanno dare la risposta giusta, e potrei continuare.
Scusa la divagazione...

> la teoria del big-bang � in grado di spiegare un sacco di cose,

e, ripeto, l'ha fatto prima che quelle cose si sapessero...

> e, fino ad ora, per quel che ne so degli scricchiolii ne ha abbastanza
> pochi, salvo uno: � egocentrica. Ancora una volta, l'umanit� � finita
> con il modellare ci� che gli sta attorno sulla base dell'uomo, delle sue
> paure e della sua esistenza. La teoria del big-bang, infatti vede
l'Universo
> come un bambino, che nasce, invecchia e muore.

guarda per� che la teoria dell'evoluzione dell'universo non � nata da
egocentriche proiezioni psicologiche ma dalla fredda e imparziale
matematica delle equazioni di campo della relativit� generale.
Ed � stata confermata dall' occhio altrettanto freddo e imparziale
degli strumenti (spettroscopi, conteggi di radiosorgenti, antenna
di Penzias e Wilson, chimica cosmica). E' vero che dietro gli strumenti
c'� l'occhio umano, che in genere non � altrettanto freddo e imparziale,
ma quando tantissime osservazioni condotte indipendentemente
per decenni da diversi occhi convergono allo stesso risultato abbiamo
una garanzia di obbiettivit�.

E poi domandiamoci: perch� l' universo dovrebbe essere qualcosa
di sostanzialmente diverso dalle sue parti? Se le parti
cambiano col tempo perch� lui non dovrebbe cambiare?
Perch� un insieme di elementi mutevoli dovrebbe essere
immutabile? Questa situazione � s� logicamente possibile
(la teoria dello stato stazionario � priva di incongruenze
interne) ma non � logicamente necessaria.
La scelta tra le due possibilit� si pu� fare solo in base
all'osservazione. E l'osservazione sai bene come si
� pronunciata.

> corpi celesti girino intorno ad uno privilegiato, la terra. E' altrettanto
> improbalile che tutta la massa/energia fosse concentrata in unico punto di
> discontinuit�.

Quanto sia improbbaile non lo so, di certo per� ti d� ragione
se dici che non c'� nessuna prova della cosiddetta "singolarit�
iniziale". Mentre ci sono prove schiaccianti e indiscutibili
dell'evoluzione dell'universo, le prove di uno stato singolare non
ci sono. Del resto la stessa relativit� generale nella sua forma
attuale (non quantistica) contempla la possibilit� di universi
senza singolarit� iniziale (basta introdurre una costante cosmologica
con valore opportuno). D'altra parte non sappiamo fino a che
punto la RG � affidabile.

> La natura, per quello che abbiamo fino ad ora imparato, non fa preferenze:
> tutte le cose dell'Universo tendono ed essere equidistribuite.

appunto, nessuna preferenza: se invecchiamo noi perch�
non l'universo ? :-)

> Perch� l'universo deve avere avuto un inizio?

infatti non c'� nessuna legge logica che imponga un inizio
Per quanto ne so, sul piano logico un universo infinitamente antico
� coerente quanto uno di et� finita. Per� qui si apre un discorso
completamente diverso.

> Io credo invece che sia molto pi� probabile che vi sia un processo
> continuo, come fu avanzato da alcuni e poi abbandonato.

s�, i teorici dello stato stazionario; ma la teoria fu abbandonata
non perch� i suoi autori fossero antipatici, ma perch� in contrasto
con le osservazioni...

Ciao,
Corrado
Received on Sat Jul 24 2004 - 05:32:10 CEST

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