Ti ringrazio per aver accettato il confronto sul terreno dei concetti,
sorvolando per ora sui calcoli.
Un'ipotesi alternativa espressa qualitativamente si pu� falsificare
intanto sul piano qualitativo, come da me richiesto, e come tu cerchi di
fare qui: si pu� tagliare la testa al toro facendo rilevare incongruenze
(interne o esterne) su piano delle idee, senza affaticarsi coi calcoli.
Questi saranno necessari nel caso in cui la contestazione qualitativa non
dia risultati, quando cio� qualitativametne la teoria alternativa dovesse
assumere pari dignit� su questo piano, e, per la decisione della sua
validit�, sia quindi da mettere alla prova del suo funzionamento
quantitativo, in particolare per vedere se fa predizioni diverse.
Franco ha scritto:
> luciano buggio wrote:
> > Partiamo dalla corrente continua.
> > La differenza di tensione alle estremit� del conduttore fa viaggiare gli
> > elettroni, ad una bassissima velcoit� (qualche centimetro al secondo).
> > Immagina che tale avanzamento avvenga (per come � strutturato il metallo
> > in cui si muovono gli elettorni liberi) "a piccoli scatti", per
> Perche' dovrebbe procedere a scatti (=partire fermarsi, ripartire..)? A
> meno che a scatti voglia dire con velocita` non uniforme.
Non � necessario, credo, ipotizzare che la carica parta da ferma e che
torni a fermarsi dopo aver accelerato e poi decelerato. E' importante al
variazione della velocit� che configuri comunque l'accelerazione.
Naturalmente nell'ipotesi degli "scatti" a partire da velocit� zero c'�
pi� margine per i valori dell'accelerazione.
Tu mi chiedi "perch� a scatti?", e io ti giro la domanda:"Perch� no?"
Ti risulta che siano stati visti gli elettroni mentre si spostano
complessivamente ad una bassissima velocit� dentro un filo conduttore?
Escludi che il loro moto avvenga a piccoli scatti?
Come te lo immagini, questo moto? Ddisordinato, in tutte le direzioni
(anche retrograde), con risultante non nulla nel verso della corrente (in
quello opposto, per la precisione, vista la convenzione da secoli
adottata)?O te lo immaigni rettilineo uniforme, con nessuna componente
disutile, a quella ridicola velocit�?
O ritieni che non abbia importanza stabilirlo (visti i tempi che corrono e
la rinuncia a parlare di traiettorie delle piccole aprticelle?)
> > accelerazioni (e quindi decelerazioni) successive. Sappiamo che quando un
> > elettrone accelera emette radiazione. Infatti all'esterno del conduttore
> > si crea un campo magnetico ed elettrico stabilmente diretti di conseguenza.
> Credo che stia facendo un po' di confusione con le equazioni di maxwell,
> che dicono che se le cariche nel conduttore si muovono di moto
> (mediamente) uniforme, si ha un campo magnetico statico (che NON e` una
> radiazione). Per avere un campo statico, non servono accelerazioni,
> variazioni di corrente o simili (rot(H)=J)
> L'accelerazione da` origine a un campo magnetico variabile, e di
> conseguenza all'onda elettromagnetica (onda elettromagnetica che NON
> c'e` fuori da un conduttore percorso da una continua).
Esatto, fuori del contuttore non c'� onda elettromagnetica, ma campo
statico: ma chi ti dice che questo campo statico non sia il rusultato
complessivo di "mezze" onde che partono da ogni singolo elettrone e che
*non si alternano*, per il fatto che, appunto, gli elettorni viaggiano,
scattando in avaenti ad intervalli, sempre nella stessa direzione?
> In continua, anche se gli elettroni procedessero a scatti,
> l'accelerazione di un elettrone sarebbe compensata dalla "decelerazione"
> di un altro elettrone e mediamente non si avrebbe radiazione.
Mi sembrava fosse inteso che l'emissione della radiazione avvenisse "per
moduli" contenuti ciascuno nell'intervallo tra due minimi di velocit�
successivi (all'interno del quale avviene un'accelerazione e poi una
decelerazione), siano o non siano questi due minimi nulli.
Mi spiego.
Supponiamo che caiscuna mezza onda emersa da un'antenna sia emessa
nell'intervallo temporale compreso tra due istanti successivi in cui
avviene l'inversione della polarit� dell'antenna stessa.
Supponiamo che in questo medesimo intervallo ciascun elettorne libero nel
metallo (inizialmente fermo) faccia un piccolo scatto lungo la bacchetta:
prima accelera e poi decelera, fino a fermarsi di nuovo, e nel frattempo
viene emessa la prima mezza onda, con andamento sinusoidale dell'ampiezza
(l'onda successiva, dall'istnate dell'inversione della polarit� fino alla
successiva inversione, verr� emessa col vettore elettrico nel verso oposto
- ceme pure quello magnetico). Non � che all'accelerazione dell'elettrone
corrisponda l'emissione della prima mezz'onda ed alla sua decelerazione
quella della seconda, come si evincerebbe dalla tua osservazione.
So che ne vien fuori, essendo l'accelerazione nulla a met� del mezzo
periodo, che l'ampiezza dell'onda non va con l'accelerazione, ma con la
veloct� istantanea nel corso dello "scatto" cio� con la derivata
(essendo massima dove l'accelerazione � nulla): ma tant'�! (ci� d'aaltra
parte � coerente con la mia teoria dell'emissione, e se vuoi
approfondiamo).
> Gli elettroni nel conduttore viaggiano, e` vero, a velocita` medie molto
> basse, ma la loro agitazione termica li fa muovere a velocita` dalle
> parti di un centinaio di kilometri al secondo. Questo movimento e`
> continuamente accelerato, nel senso che cambia continuamente direzione,
Rispondi qui praticametne alla domanda che ti ho fatto sopra.
Ammettiamo moti accelerati (e decelerati) disordianti, che avrebbero
quindi risultante nulla: ma sono proprio disordinati? Se gli elettorni
conmplessivametne avanzano vuol dire che accelerazioni e decelerazioni
hanno una componente non nulla nella direzione complessiva del moto. O no?
Questa risultante, nel caso della corrente continua, non si inverte e
quindi vengono emesse continuametne (e disordinatamente, certo, da ogni
elettorne) "mezze onde" (in termini di risultante) tutte col vettore
elettrico e magnetico diretto sempre nelle stesse direzioni (quello
elettrico parallelo al filo, e quello magnetico perpendicolare ad esso),
le quali si sommano nello spazio
sovrapponendosi costruttivamente a dare al continuit� dei rispettivi
campi: non vengono in tal modo percepite come onde, ma come campi statici.
>meglio lasciare
> stare) perche' e` compensato in media dalle accelerazioni degli altri
> elettroni, e quindi tutto l'insieme ha accelerazione nulla. Per avere un
> campo statico non serve una accelerazione delle cariche. La condizione
> di accelerazione delle cariche serve per generare un'onda elettromagnetica.
> > Si inverta ora periodicamente con una certa frequenza il verso della
> > differenza di potenziale degli estremi del conduttore. Quel campo
> > magnetico ed elettrico che avevano sempre lo stesso orientamento nel caso
> > della corrente continua ora si invertono, con la stessa frequenza del
> > campio di polarit� del conduttore, divenuto antenna. Viene emessa quindi
> > radiazione.
> Occhio che il campo elettrico di cui parlavi prima e` quello dovuto alla
> resistivita` del materiale,
Perfetto: ma come agisce questa resistivit�? E' cos� demenziale pensare
che sia, per l'appunto, responsabile dell'avanzamento "a scati" degli
elettorni".
Pensa alla "resistivit�" opposta da un terreno accidentato, che produce,
oltre a diminuirne complessivamente la velocit� media utile,
accelerazioni e decelerazioni ad un veicolo che lo percorra. Le buche ed i
dossi siano la metafora della struttura del conduttore, degli atomi
eccetera....
Vorrei chiederti un paaio di cose:.
Un fascio di elettorni nel vuoto (i quali non viaggiano certo alle basse
velocit� che hanno nel conduttore) inducono nello spazio intorno un campo
elettricoc e/o magnetico statici, come nel caso del filo in cui passa
corrente?
E poi:
La Brehmsstrahlung � strutturata in forma di onda, con periodo e
frequenza costanti?
(cut)
> Se parli di orbite (suppongo classiche) e accetti le equazioni di
> maxwell, devi anche spiegare come mai un elettrone in orbita stazionaria
> non emette radiazione, eppure e` continuamente accelerato (accelerazione
> vuol dire cambiare il vettore velocita`, non solo in modulo, ma anche in
> direzione).
Non parlavo delle orbite classiche, nel senso che secondo al mia teoria
gli elettorni non percorrono necessariamente, per tenersi stabilmente nel
campo del nucleo, un'orbita intorno ad esso: tu lo sai che io ho le
"buche di potenziale a corona sferica" ("intercapedini" centrate nel
nucleo) in cui gli elettroni sono confinati: ci possono stazionare anche
fermi, oltre a potervisi muovere, arginati nel "canale", posono
percorrerlo a qualsiasi velocit�, possono esserne sbalzati fuori, e cadere
in un'altra buca sferica concentrica eccetera....
>Poi ci sono altri problemi, ma questo e` il primo.
Quali sono glia ltri?
Ciao.
Luciano Buggio:
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Received on Sat Jul 03 2004 - 12:40:04 CEST