Re: Interferenza EM

From: Franco <inewd_at_hotmail.com>
Date: Wed, 30 Jun 2004 09:37:41 -0700

luciano buggio wrote:

> Quindi � da buttare: ma che cavolate vengono scritte su "Le Scienze"?

Posso formulare due o tre ipotesi: ad esempio quanto viene scritto si
riferisce a un contesto diverso da quello cui stiamo parlando
(elettromagnetismo classico, ottica geometrica), vengono usati due
modelli diversi non compatibili fra di loro (che vuol dire ad esempio
che forniscono gli stessi risultati ma che non si puo` passare da un
modello all'altro a meta` strada), non hai capito di che cosa sta
parlando la rivista...

> Quindi se l'antenna continua ad emettere (in particolare dalla parte in
> cui non c'� il riflettore), questa emissione � dovuta alla messa in
> oscillazione degli elettroni ad opera dell'onda riflesa ricevuta. E' cos�?

Neanche per idea! Hai introdotto le antenne puntiformi: non hanno
elettroni, sono oggetti matematici che hanno certe caratteristiche
generali delle antenne (reciprocita`, conservazione dell'energia.., ma
che non ne hanno altre, ad esempio corrente che scorre in esse). Sono
sorgenti di campo, ma non si specifica (e non lo si potrebbe fare) come
facciano a generare il campo.

Se si usano le antenne puntiformi, e` possibile usare facilmente un
modello a linee dello spazio intorno per vedere che cosa capita. I
risultati che si ottengono sono tanto piu` vicini al comportamento di
una antenna reale, quanto piu` questa e` piccola (e un po' di altre
condizioni).

Se parli di elettroni, non e` piu` un'antenna puntiforme e il modello di
calcolo cambia (spesso in modo molto piu` complicato).

Usare un modello al di fuori del suo campo di validita` di solito porta
ad errori abbastanza catastrofici.

> Tu dici che tale emissione *non* viene sommata a quella trasmessa in quel
> momento: e perch�? La radiazioene riflessa mica blocca l'attivit� in corso
> dell'antenna ad opera dell'alimentatore (questo avviene quando l'onda di
> ritorno � in controfase, vedi dopo).

L'onda elettromagnetica riflessa viene ricevuta dall'antenna (e` TUTTA
perfettamente rifocalizzata sull'antenna): che cosa capita dipende da
come e` alimentata l'antenna. Se l'alimentazione e` fatta da una
tensione ideale, mettere lo specchio dietro l'antenna non cambia
l'emissione verso le direzioni in cui non c'e` lo specchio (tranne il
caso degenere di distanza pari a meta` della lunghezza d'onda).

> In questa seconda ipotesi bisogna anche, perch� non si registri emissione
> (o l'emissione venga indebolita), che, funzionando l'antenna come
> ricevente, l'onda in arrivo, nel bloccare l'attivit� dell'antenna, venga
> assorbita da essa (antenna perfettaemtne puntiforme ed onda di ritorno
> perfettamente focalizzata).

Visto che si parlava di antenne puntiformi e sfere ideali, direi che le
condizioni ci siano. Quello che non si puo` dire e` parlare di elettroni
nell'antenna: non ce ne sono, e` solo un modello matematico. Quello che
capita dipende dalla impedenza della alimentazione dell'antenna. Si puo`
parlare di impedenza di alimentazione perche' si e` in termini classici,
per una molecola direi che la cosa non funzioni proprio.

Nota che tutto il discorso era nato dalla domanda se si potessero
sommare due onde elettromagnetiche uguali, in modo da sommare ovunque i
campi. La mia risposta continua ad essere no. L'antenna puntiforme e
riflettore sferico sono un esperimento ideale per vedere se fosse
possibile fare quella somma di onde. Continua a non essere possibile
perche' l'antenna puntiforme "fa ombra" all'onda riflessa e
rifocalizzata sull'antenna stessa.

> e contrarie, (il "corpo" qui � l'elettrone).

Non ci sono elettroni in giro, non hanno lo "spazio" per starci in
un'antenna puntiforme :-). Che cosa capita dipende dall'alimentazione
dell'antenna puntiforme.

>>Una antenna (macroscopica) puoi descriverla in termini classici oppure a
>>fotoni,
>
> Ma come,. prima dicevi che si pu� descrivere solo classicamente...

Non mi pare di aver detto una cosa del genere. Al piu` ho detto che non
puoi passare da una descrizione all'altra. E ho anche detto che stavo
facendo una descrizione classica, non che non si possa fare una
descrizione quantisitica.

> Come no?! Ma che cosa dici?
> Prima di Planck (Planck compreso) il modello del corpo nero era un insieme
> di oscillatori a livello atomico.

E la cosa non funzionava :-)

> MMN la singola molecola � una vera e propria antenna (non so se tutta la
> molecola o solo i suoi elettroni):

Non e` una antenna descrivibile in termini di equazioni di maxwell. Le
eq. di maxwell dicono (fra le altre cose) che una antenna trasmette
grazie alla corrente che circola (ad esempio in un conduttore). Trova
una corrente elettrica in una molecola!

[Nota che le eq. di maxwell sono state scritte prima di sapere da che
cosa fosse costituita la corrente elettrica e come fosse fatto un atomo.]

> il singolo atto di emissione della
> radiazine (debole emissione, "singolo fotone") � il frutto si una sequenza
> di oscillazioni (in senso classico, spaziotemporale ordianrio),

Non puoi parlare di fotoni con le equazioni di maxwell: queste hanno E,
H, J, (un fisico direbbe E, B, J) ma niente fotoni.

> Dimostrami che non � cos�.

Trova la corrente elettrica in un atomo e trova dove sono i fotoni nelle
equazioni di maxwell. Non puoi mescolare le due cose. E poi, dato che
l'idea e` tua, sei tu a dover dimostrare *con i conti* che la tua idea
e` valida :-). Le eq. di maxwell le puoi usare per la propagazione
(J=0), non per la generazione (in cui non saprei scrivere il vettore J,
densita` di corrente)

Ciao

-- 
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Wed Jun 30 2004 - 18:37:41 CEST

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