Giacomo Ciani ha scritto:
> Per� lui paralva di velocit� di rotazione, e non di rivoluzione...
Giusto. Sperando che conosca la differenza, andiamo avanti.
> Per le osservazioni comunque non so assolutamente dare alcuna
> risposta.
> Per il limite neanche (!), per� posso fare qualche osservazione: se
> consideriamo un pianeta "rigido" (gira tutto alla stessa velocit�
> angolare) e trascuriamo le forze intermolecolari, si potrebbe pensare
> al limite per cui le particella del pianeta "orbitano" (in pratica
> percorrono una traiettoria per la quale occorre un'accelerazione
> centripeta pari proprio all'accelerazione di gravit�. Per un pianeta
> di densit� omogenea, la forza di gravit� � lineare con il raggio.
Questo e' vero se il pianeta e' sferico.
Ma se gira, sferico non e'...
> Oltre ad aver fatto probabilemtne una lunga serie di errori, ho anche
> tralasciato un sacco di cose (alcune dichiarate e altre no), tra cui
> eventuali limiti che potrebbero impedire la formazione di un pianeta
> conc erte caratteristiche...
Errori no; hai solo trascurato la deformazione, che ovviamente diventa
importante quando ci si avvicina alla vel. angolare limite.
La questione e' stata studiata a fondo fin dall'800, ma confesso che
la teoria non la conosco.
So solo che finche' la vel. angolare e' bassa, il pianeta assume forma
di ellissoide di rotazione (come la Terra).
Quando la vel. ang. supera una certa soglia, la forma di equilibrio e'
un ellissoide a tre assi, e poi il pianeta si rompe.
Il parametro che decide tutto e' un numero puro: in sostanza il
rapporto tra energia cinetica di rotazione ed energia potenziale
gravitazionale.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Fri Jun 25 2004 - 21:13:06 CEST
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