Scusate, ma mi sono proprio divertito :-))
Vi ho messo come si dice la pulce nell'orecchio, e giu' tuti a
preoccuparsi di che cosa avro' voluto dire, del segno di t, ecc.
In realta' avevo prorpio in mente che bisognava fare attenzione alle
radici quadrate, ma la risposta giusta non era ovvia, ancora una volta
a causa della scarsa precisione matematica dell'inventore del
problema.
Il quale sembra ignorare che per definire una funzione occorre dare
non solo la "legge", ossia l'applicazione tra due insiemi, ma anche il
*dominio*, ossia l'insieme da cui si parte, sul quale la funzione va
intesa definita.
Nel nostro caso, la legge oraria e' una funzione R --> R^2; ma qual e'
il dominio? Tutti i valori reali di t? Oppure solo quelli positivi?
Non per le ragioni di rez, chenon riesco a capire:
> E che vuoi che ti dica, a me di esempi meccanici con tempi
> negativi non me ne vengono in mente.
> Vedi se ne trovi qualcuno tu scritto in qualche testo.
Ma scusa, l'origine dei tempi non e' del tutto arbitraria?
Se per es. stai studiando il moto di un pianeta, dove lo metti t=0?
Alla creazione del sistema solare? :-)
Il fatto e' che se si dice che un corpo si muove in un certo modo,
occoire precisare l'intervallo di tempo nel quale il moto e' definito
cosi'.
Puo' anche essere da -oo a +oo, ma bisogna dirlo.
Altrimenti la traiettoria non e' l'intera parabola, ma solo un arco.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Fri Jun 25 2004 - 21:16:56 CEST
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