In precedenza ti hanno risposto persono molto pi� qualificate di me, e di
sicouro lo rifaranno. Io per� provo a dirti la mia...
> 1) ma uno spettro (continuo o discreto) fno a che punto � solo un mezzo
> matematico e fino a che punto una realt� fisica?
Dipende dal significoato esatto che dai alla parola spettro... io per�
tenderei a considerarlo piuttosto uno strumento matematico...
> Noi ad esempio vediamo i vari colori, ma di fatto non ci raggiungono le
> onde della frequenza dei vari colori. Ci raggunge l'onda e basta. Eppure
> i colori li vediamo.
> Ho anche trovato da qualche parte una spiegazione che dice che se
> produciamo un suono non puro (spettro discreto) vedremo i diapason delle
> varie freq dello spettro, mettersi a vibrare con ampiezza proporzionale
> al contributo dell'armonica all'onda "somma".
Ehm... questa l'ho scritta io, ma forse sarebbe stato meglio non riesumarla!
Faceva parte di un discorso pittosto qualitativo e non credo gran che ben
formulato...
> (per un rumore questo non avviene perch� le singole frequenze hanno una
> ampiezza uguale a zero (infatti non si somma, ma si fa l'integrale:
> giusto?)
Il concetto � per� pi� o meno lo stesso: in quello stesso discroso, per
quanto impreciso, si accennava a come intuitivamente si passava da una
sommatoria finita ad un integrale...
>Ora, questo spettro comincia a sembrarmi moilto "fisico"
> Io mi sono risposto cos�!
> Se un'onda si ottiene sommando infinite armoniche, o produrre infinite
> armoniche contemporanemanete (e nei giusti rapporti di fase) o produrre
> l'onda risultante � esattamente la stessa cosa.
Sono d'accordo.
> Cio� l'occhio si comporta nella stessissima maniera, sia che una infinit�
> continua o numerabile (� un esempio teorico, ovviamente) di onde venga
> diretto contempopranemante contro di lui, sia che l'onda "risultante"
> venga inviata direttamente sulla retina.Insomma, le diverse armoniche
> non possono non sommarsi e cos� ecco che l'onda risultante pu� essere
> vista esattamnte come la somma delle armoniche spettrali
> indipendentemente prodotte ed inviate sulla retina.
Non so se ho ben interpretato il significato della tua ultima frase, ma il
fatto � questo: in un punto dello spazio non c'� un'onda, sia essa
un'armonica o l'onda pi� "brutta" e meno periodica del mondo, ma solo un
campo elettrico (e magnetico) che assume valori diversi moneto per momento.
Tale campo elettrico � _unico_: pu� essere fisicamente prodotto dalla
sovrapposizione di onde emanate da pi� sorgenti, e il suo andamento nel
tempo pu� essere teoricamente pensato scomposto in armonica (ma anche ina
ltri modi, perch� no), ma il campo � sempre e comunque unico.
parlando del tuo "generare armoniche" e "generare onde", immagina di avere
una sorgente ideale che genera un'onda _generica_ O. Adesso sostituiscila
con tante sorgenti monocromatiche, con la giusta fase, quante (finite o
infinite) te ne servono per riprodurre lo spettro dell'onda O. In ogni punto
dello spazio ci sar� esattamente lo stesso campo, istante per istante: non �
questione di "vederlo allo stesso modo", il campo � proprio lo stesso. Non
ci sono tanti campi quate sono le sorgenti, ma un unico campo dato dalla
sovrapposizione di quellidelle varie sorgenti.
Sul secondo punto lascio rispondere qualcuno che si ricordi le formule
meglio di me: ad ogni modo l'energia di onda dipende non dall'ampiezza della
stessa ma dal suo quadrato (vai a vedere il thread "interferenza EM"), e s�,
l'energia trasportata a parit� di ampiezza dipende dalla frequenza. Il
discorso sulle onde reali non l'ho capito...
Ciao
Giacomo
Received on Fri Jun 18 2004 - 11:08:04 CEST
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