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From: nessuno <depositofiles_at_katamail.com>
Date: Wed, 16 Jun 2004 14:40:35 GMT

Grazie ad alcuni di voi (Elio Fabri in primis) ho capito moltissimo
(rispetto a quello che sapevo) sulle o.e.
Ora ho due piccoli dubbi:

1) ma uno spettro (continuo o discreto) fno a che punto � solo un mezzo
matematico e fino a che punto una realt� fisica?
Noi ad esempio vediamo i vari colori, ma di fatto non ci raggiungono le onde
della frequenza dei vari colori. Ci raggunge l'onda e basta. Eppure i colori
li vediamo.
Ho anche trovato da qualche parte una spiegazione che dice che se produciamo
un suono non puro (spettro discreto) vedremo i diapason delle varie freq
dello spettro, mettersi a vibrare con ampiezza proporzionale al contributo
dell'armonica all'onda "somma".
(per un rumore questo non avviene perch� le singole frequenze hanno una
ampiezza uguale a zero (infatti non si somma, ma si fa l'integrale: giusto?)
Ora, questo spettro comincia a sembrarmi moilto "fisico"
Io mi sono risposto cos�!
Se un'onda si ottiene sommando infinite armoniche, o produrre infinite
armoniche contemporanemanete (e nei giusti rapporti di fase) o produrre
l'onda risultante � esattamente la stessa cosa.
Cio� l'occhio si comporta nella stessissima maniera, sia che una infinit�
continua o numerabile (� un esempio teorico, ovviamente) di onde venga
diretto contempopranemante contro di lui, sia che l'onda "risultante" venga
inviata direttamente sulla retina. Insomma, le diverse armoniche non possono
non sommarsi e cos� ecco che l'onda risultante pu� essere vista esattamnte
come la somma delle armoniche spettrali indipendentemente prodotte ed
inviate sulla retina.

2) da un punto di vista classico, come si esprime l'energia di
un'onda?
Dal punto di vista quantistico credo che si debba sommare l'energia (se
conosciuta) dei singoli fotoni che attraversano una sezione di area A
nell'unit� di tempo. Pi� fotoni ci sono e maggiore � l'intensit� luminosa.
Pi� mi allontano e miniore � l'intensit� per via della famosa storia delle
sfere concentriche di raggio sempre maggiore e quindi della "diluizione"
nello spazio dei fotoni.
Da un punto di vista classico, so che sicuramente l'energia � proporzionale
all'ampiezza dell'onda (alla sua "distanza massima" dallo zero). Ma credo
che anche la frequanza conti, no?? Ovviamente mi riferisco alla generica
onda ideale monocromatica. A parit� di ampiezza onde di diversa frequenza
hanno la medesima energia? Per quanto riguarda le onde "reali", credo che la
freq. non influisca sull'energia. Poich� la stessa area pu� essere sottesa
alla curva spettrale in regioni diverse delle ascisse. Cio�: prendendo due
intervalli di frequenza della medesima estensione, uno vicino al rosso ed
uno vicino al violetto, credo che il loro contributo all'energia totale
potrebbe benissimo essere ugulae. Dipende appunto dal profilo della curva
spettrale.

Grazie
Received on Wed Jun 16 2004 - 16:40:35 CEST

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