Re: linguaggio di programmazione

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Wed, 16 Jun 2004 21:12:37 +0200

Roberto Rosoni ha scritto:
> ...
> e che anch'io sono stato in passato un programmatore che riteneva che
> in FORTRAN si potessero fare anche le dichiarazioni di amore alle
> fanciulle, ho rintracciato questo celebre articolo umoristico, che se
> non sbaglio fu pubblicato anche su una qualche rivista:
>
> http://www.markino.net/ridere/fortran.huk.htm

L'articolo non l'ho letto, e dichiarazioni (d'amore) in FORTRAN non ne
ho mai fatte; ma dimostrazioni di teoremi del calcolo delle
proposizioni si' :)

> I Veri Programmatori non muoiono mai, al massimo saltano ad un nuovo
> indirizzo.
Oppure finiscono in uno stack...

Danguard ha scritto:
> Allora, se davvero il codice e' incomprensibile, e non si e' molto
> certi del suo corretto funzionamento, tanto vale riscriverlo una buona
> volta da zero, con criteri piu' moderni di software-engineering...

Ti ha risposto kaled.
Non ho nessuna intenzione di difendre una certa pratica che e'
difficile chiamare scientifica, tanto piu' che personalmente ho fatto
uso molto molto di rado di packages preconfezionati: di solito i
programmi tendo a scrivermeli il piu' possibile da solo.
Pero' va pure tenuto conto che questa e' una pratica possibile solo
finche' non si supera un certo livello di complessita'.
Inoltre c'e' l'aspetto della specializzazione: un fisico di solito
vuol fare il fisico, non il programmatore; spesso non ha le competenze
ne' la forma mentis per affrontare problemi di software complesso.

D'altra parte in certi casi la fisica entra nel software in modo
determinate, per cui non puoi facilmente affidarne la realizzazione a
un programmatore che nonconosca il problema.
Allora occorrerebbe mettere su un gruppo di lavoro, che s'impegni per
non si sa quante ore ... e intanto l'esperimento sta fermo...

Insomma, a farla corta, questa e' solo una delle molte facce di un
problema che mi e' gia' capitato di citare in questo NG, circa
l'indirizzo che ha preso la ricerca fisica: esiste un rischio non
trascurabile che finisca per collassare sotto il suo stesso peso...
          

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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Wed Jun 16 2004 - 21:12:37 CEST

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