Re: Scrittura di una tesi

From: El Che <fidel.castro_at_cubba.nett>
Date: Mon, 20 Jun 2011 15:32:24 +0200

Tommaso Russo, Trieste wrote:

> Assolutamente si', ma /cum granum salis/.
>
> Assolutamente si' perche' la /ratio/ di una bibliografia non e'
> appellarsi all'autorita' di autori che hanno passato il vaglio dei
> referees di una rivista specializata, ma mettere a disposizione di chi
> ti legge le tue fonti. I motivi per cui uno scritto non viene pubblicato
> sulle riviste specializzate possono essere molteplici, ma non tolgono
> nulla al loro valore: una dimostrazione puo' essere non stata pubblicata
> perche' di scarso interesse generale, ma non per queto e' sbagliata; un
> risultato sperimentale puo' non essere stato pubblicato per lo stesso
> motivo, ma riportare tutti i dettagli delle misure effettuate in modo da
> poterne verificare la verita' fattuale storica e da renderle ripetibili.
> In questi casi, tu, citando l'articolo, affermi di esserne stato
> convinto per quanto riguarda il *tuo* lavoro, e pubblicando i dati
> necessari al suo reperimento offri a chi ti legge la possibilita' di
> leggerlo a sua volta per convincersene come te, o criticarlo.


Tutto ciĆ² mi rincuora.
 
> /Cum granum salis/ perche' i server non sono eterni, ne' mantengono
> inalterato il loro contenuto, e l'url che citi in bibliografia fra
> qualche tempo (magari inferiore a quello necessario ai tuoi relatori per
> leggere la tesi) potrebbe restituire un desolante "not found". Per cui
> l'url non e' sufficiente: assieme ad essa riporta per esteso nomi ed
> affiliazioni degli autori, titolo esatto e possibilmente alcune righe di
> /incipit/, in modo che, anche se il server dell'url ha cessato di
> funzionare, chi ti legge abbia elementi sufficienti per reperire
> l'articolo originale tramite un motore di ricerca (Google potrebbe
> fallire anche domani, ma in tal caso la sua nicchia di mercato verra'
> sicuramente occupata da qualcun altro).

Bene, un sacco di consigli utili. Grazie mille anche a te!
-- 
Dirac was known among his colleagues for his precise and taciturn nature. 
His colleagues in Cambridge jokingly defined a unit of a dirac which was one 
word per hour.
Received on Mon Jun 20 2011 - 15:32:24 CEST

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