Re: L'esperimento di Michelson è ancora oggi valido?

From: Arcobaleno <arcobalenocolorato_at_freemail.it>
Date: Fri, 27 May 2011 21:31:58 -0700 (PDT)

On 26 Mag, 15:17, Enrico SMARGIASSI <smargia..._at_ts.infn.it> wrote:
>
>
> Alla stessa stregua, nemmeno il secondo principio ha base sperimentale
> perche' per essere verificato bisogna porsi in un sistema inerziale, e
> nessuno dei sistemi che conosciamo e' esattamente inerziale.
>

Per sperimentare il primo principio bisognerebbe andare in una lontana
regione dello spazio, lontano da masse, gravit�, e accertarsi del
fatto
che un corpo prosegua di moto rettilineo uniforme.

Per quanto riguarda il secondo principio di Newton � possibile fare
degli ottimi
calcoli e sperimentare in laboratorio.

Nel primo caso l'esperimento non � mai stato fatto, nel cecondo caso
gli esperimenti
sono stati tantissimi.






>
> Inoltre tu chiami "base sperimentale" di un enunciato solo cio' che e'
> stato fatto prima, o contestualmente, alla sua formulazione; il che, nel
> migliore dei casi, e' molto fuorviante.
>

Se assumo il primo principio di Newton questo non ha alcuna
base sperimentale e per� lo posso assumere, lo argomento ecc.

Se assumo il secondo principio di Newton posso rimandare il lettore
al laboratorio dovr� potra constatare di persona che questo principio
ha una solidissima base sperimentale.


>>
> > Come si arriva a questa conoscenza certa anche senza aver svolto un
> > esperimento?
>
> Vedi sopra.
>


Cosa devo vedere esattamente sopra?



> > Vi si arriva con una serie di deduzioni a partire da altri casi
> > empirici ed esperimenti eventuali
>
> Dedurre il generale (legge) dal particolare (casi empirici) e' un'
> impossibilita' logica.
>

L'induzione � impossibile?

Non ti seguo.....


>
>Al masso puoi dire che lo induci, possibilita'
> questa che pero' e' stata negata, e con buone ragioni (anche se un
> "whiff of inductivism" rimane anche nelle opere dei falsificazionisti).
>

non ti seguo.....

Per me l'esperimento di Michelson � ambiguo come ho detto,
perch� ai suoi tempi non si teneva conto dei temi di interazione
tra radiazione e materia.

Tieni anche presente che quelli erano convinti che la luce fosse onda
e basta.

Con le conoscenze attuali un esperimento di quel genere non
risolverebbe affatto
la questione. E' in pratica un esperimento senza senso.

De Felice per esempio spiega che noi abbiamo le velocit� della luce e
non la velocit� della luce.

Un conto � la costante che possiamo ricavare dall'equazione delle onde
e.m.
altro � misurare la velocit� della luce nei vari mezzi, tenendo conto
della interazione
tra la radiazione e la materia.

Il fatto che la costante coincida con la velocit� della luce nel vuoto
� altro
discorso.




>>
> > Enrico Smargiassi enuncia un principio ben sapendo che ha una solida
> > base sperimentale, tuttavia
> > spiega che anche se non fosse disponibile l'esperimento lo assumerebbe
> > in ogni caso ed argomenta il perch�
>
> Certo, potrei assumerlo come postulato.
>

E' quello che fece Einstein a suo tempo, lo assunse come postulato e
tali
ancora oggi li chiamiamo.
Poi magari Einstein faceva notare che degli esperimenti(controversi)
in materia
v'erano stati ma che lui neppure ricordava.

Il discorso di Einstein � sui fondamenti proprio come quello di
Newton.
Dopo aver sviluppato la teoria ecco che Einstein la applica alla
elettrodinamica e risolve tutto.

Aveva 16 anni quando cominci� a pensare a questo tema e neppure aveva
ancora studiato sul libro di Foeppl dove impar� l'elettromagnetismo di
Maxwell.




>
> Solo in ordine alfabetico :-) Comunque:
>
> 1) certe opere vanno conosciute, anche se non si e' d'accordo;
>

Io invece mi stufo di comparare la mia epistemologia con quella di
altri....si perde
solo del tempo.

Per� devo ammettere che fino a quindici anni fa l'ho fatto anche io e
sicuramente
mi � servito a costruire la mia epistemologia.

Una volta che uno si dicede difficilmente star� ancora l� a discuterne
con altri.

Figurati se io posso stare a sentire l'epistemologo di turno che
magari non conosce
le neuroscienze, come fa il cervello umano ad apprendere, ad elaborare
le percezioni sensoriali
ecc ecc.

Dopo l'epistemologia per me arriva la gnoseologia di oggi e cio� la
cognitive science che � multidisciplina
e comprende la computer science, l'artificial intelligence, la
psicologia cognitiva, la neuroscienza,
la linguistica.

Ti consiglio di leggere qualcosa di Piattelli Palmarini a riguardo,
Laureato in fisica insegn� al MIT.
Lo conobbi personalmente nel 1994 durante un seminario di tre giorni
all'Istituto italiano per gli studi
filosofici a Napoli.

Giorni prima arriv� Hans G. Gadamer introdotto dall'allora Presidente
della Camera Napolitano.
Ma qui stiamo andando off topic e di molto rispetto al ng e quindi �
meglio fermarsi:)

Ciao
A.

p.s. Se dopo una laurea in fisica Palmarini ha scelto questi studi di
frontiera ci sar� un motivo ben preciso che a me lui disse in privato
pregandomi di non dirlo troppo in giro:)
Received on Sat May 28 2011 - 06:31:58 CEST

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