In data Thu, 29 Apr 2004 13:14:40 +0200, Mino Saccone ha scritto:
> "Giacomo Ciani" <giacomo.ciani_at_tiscalinet.it> wrote in message
> news:c6qip9$em8cf$1_at_ID-217833.news.uni-berlin.de...
> . . . snip
>>> Per quanto so io, la stiva degli aerei di linea non ha sistema di
>>> pressurizzazione n� di climatizzazione, pertanto si pongono i problemi:
>>>
>
> . . . snip
>
>> Per la pressione non saprei... sicuro che la pressurizzazione non riguardi
>> tutto l'aereo?
>
> A quel che ne so io, almeno per gli aerei di linea piu' grossi, il reparto
> bagagli e' pressurizzato. Il motivo e' semplice: la cabina e' pressurizzata
> e il suo pavimento (che la separa dal vano bagagli) e' piatto.
>
> Se ci fosse forte differenza di pressione tra i due vani, non solo il
> pavimento dovrebbe essere irrobustito e non di poco (diciamo che debba
> sostenere 1/2 kg/cmq = 5000 kg/mq!!!), ma anche la fusoliera esterna
> dovrebbe sopportare all'attacco del piano questo inutile sforzo. Molto
> meglio pressurizzare e perche' no, riscaldare anche sotto.
>
> Nei vecchi DC10 il vano inferiore era pressurizzato di sicuro. Infatti
> quando si apri' per un errore di manovra lo sportello bagagli, il piano
> passeggeri collasso' provocando la caduto dell'aereo.
Non ho capito: ma se anche il vano inferiore era pressurizzato, perch� si �
creato questo scompenso quando i due vani sono entrati in comunicazione?
Erano entrambe pressurizzati, ma a pressioni diverse?
Una correzione della
> Douglas fu quella di creare numerose aperture (grigliate naturalmente) tra
> il vano passeggeri e quello bagagli proprio per garantire l'uguaglianza di
> pressione in caso di aperture accidentali sia sopra che sotto.
>
> Dalla presenza di questi fori di comunicazione verrebbe da pensare che anche
> il vano bagagli sia controllato in temperatura. Del resto non mi e' mai
> capitato, neanche in viaggi di 10 ore di riprendere una valigia fredda.
>
...riguardo alla "valigia fredda": non potrebbe essere che semplicemente
una volta gi� riprendono la temperatura dell'ambiente? Non ho la minima
idea delle capacit� termiche in gioco, n� dei tempi caratteristici per
questi processi. Per� se il tutto fosse veloce, sarebbe ancora peggio dal
punto di vista dello "stress termico"...o no?
C'era comunque una domanda a monte, che ripropongo perch� vorrei
approfittarne per avere una visione pi� chiara: � corretto affermare che,
con oggetti solidi e *rigidi*, la variabile pressione praticamente �
ininfluente? Ci� dovrebbe valere anche per i fluidi, perch� incomprimibili.
Come cambia il discorso con oggetti *elastici*? Perch� alla fine la
chitarra � elastica, anche se non so in che misura sia approssimabile come
"rigida"...
> Saluti
>
> Mino Saccone
Ciao e grazie per le risposte,
Michele
--
email: mancheesREMOVE_at_THIStiscali.it
Received on Thu Apr 29 2004 - 15:53:38 CEST