> Poi entra in ballo la sensazione del tono (che dipende anche
> dall'intensita`), che non e` lineare, per cui la parte alta di un
> pianoforte (e altri strumenti con ampia estensione) non deve essere
> accordata "con il frequenzimetro", ma, se ben ricordo, deve essere
> eccedente.
>
Gli accordatori di pianoforti, effettivamente, accordano eccedente la parte
alta della tastiera, ma solitamente perch� quelle sono le note che tendono -
par le caratteristiche costruttive di corde e telai - a scendere
d'intonazione prima rispetto alle altre, in particolare rispetto a quelle
pi� gravi: � un effetto che posso testimoniare in prima persona :(
Questo dal punto di vista pratico: dal punto di vista scientifico, �
tuttavia vero ed � stato provato che i rapporti fisici fra le altezze
(frequenze) dei suoni non corrispondono esattamente alla sensazione uditiva.
Anzi, esiste una apposita scala, la scala dei "mel", che misura proprio
l'altezza di un suono quale esso viene percepito (un suono A ha valore in
mel doppio di un suono B se l'orecchio *sente* che A � l'ottava superiore di
B): ebbene, si vede dai grafici "sperimentali", condotti su gruppi di
persone, che la scala delle ottave misurata in Hz e in mel coincidono
esattamente pi� o meno fino a 500 Hz: poi, la scala delle ottave melodiche
(misurate in mel) supera quella delle ottave fisiche (misurate in Hz), e
l'effetto � tanto pi� evidente quanto meno l'orecchio � "educato" alla
musica. Fra l'altro, quindi, la scala dei mel ha una intrinseca componente
"personale"...
Non si tratta dunque, credo di poter concludere, di un effetto dovuto alla
particolare produzione del suono in un particolare strumento (Mino citava il
pianoforte) o alle caratteristiche delle armoniche superiori, perch� pare
che il fenomeno si presenti in tutti gli strumenti capaci di una estensione
nel registro acuto, e lo spettro delle armoniche cambia notoriamente da
strumento a strumento; a quel che so, per giunta, gli studi sono stati
effettuati utilizzando suoni puri!
Pi� significativo mi sembra invece il fatto che si tratti di un effetto
ampiamente influenzato dalla particolare esperienza uditiva di ciascuna
persona.
Ciao, Antonio
Received on Wed Apr 14 2004 - 23:40:24 CEST
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