Re: calori specifici. einstein

From: Pkx <pako.lopez_at_virgilio.it>
Date: Sun, 25 Jan 2004 11:58:39 GMT

"Ulix" <ulix74_at_yahoo.it> ha scritto nel messaggio
news:IpzPb.125537$VW.5046187_at_news3.tin.it...
> potreste speiegarmi perch� nella teoria di Einstein dei calori specifici
pur
> considerando una frequenza di oscillazione comune a tutti gli oscillatori
si
> usa poi la statistica per ricavrsi l'energia ?

La tratazione statistica in ogni caso � di rigore in ogni teoria sul calore
specifico e questo non desta stupore. La frequenza "unica" del solido che
Einstein addoperava nel suo modello per il calore specifico � stata da lui
stesso definita una "approssimazione grossolana", dal momento che aveva
dimostrato che a una data temperatura molte oscillazioni diventano inattive
in relazione al calore specifico. Passando a temp assolute sempre + basse
diventano inattivi inoltre altri tipi di oscillatori, e ci� conduce al
concetto di "congelamento di gradi di libert�" ecc ecc... � un argomeno
vasto assai e pieno di risvolti nella storia della fisica del primo 900...
Einstein cmq non fu in grado di trovare una formula per esprimere lo spettro
delle freq effettivamente presenti nel cristallo e si limit� a considerare
il caso di una "unica oscillazione propria" aprendo la strada per� verso una
definizione + esatta del fenomeno, merito che tocc� a Debye, Nernst, Max
Born, Minkowski, e non per ultimo a un'altro gigante del tempo: Theodor Von
Karman. Secondo me � un ottimo investimento di tempo studiare la evoluzione
teorica e concettuale del calore specifico xch� permette di consolidare le
conoscenze basiche di molte discipline classiche come mec statistica,
vecchia mec quantistica, chimica del tardo 800, ecc. ciao.
Received on Sun Jan 25 2004 - 12:58:39 CET

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