Ceres ha scritto:
> ...
> La probabilit� esponenziale decrescente che � pi� volte stata citata
> riguarda la probabilit� che ad un dato tempo un elettrone decada dal
> suo stato eccitato emettendo un fotone. Questa probabilit� non �
> direttamente responsabile della "forma" successiva del fotone. i.e. al
> passare del tempo � sempre pi� probabile che il fotone sia gi� stato
> emesso :)
Beh, una relazione c'e': se tu metti un rivelatore a una certa
distanza, ti puoi chiedere cme varia nel tempo la prob. di rivelazione.
Puoi anche cambiare la distanza, ecc.
> ...
> Vale le pena leggere un articolo di W.E. Lamb: "Anti-photon", Appl.
> Phys. B 60, 70-84 (1995), dove si dice "the word [photon] should be
> used only under licence by properly qualified people"!
Su questo sono perfettamente d'accordo.
Anni fa avevo formulato un concetto analogo per l'uso di E=mc^2 :)
> ...
> Propriamente si dovrebbe parlare di fotone solo al momento della
> rivelazione, quando il singolo quanto d'energia interagisce con la
> materia. La cos� detta forma del pacchetto d'onda associata al singolo
> fotone si riferisce in relata a distribuzioni di probabilit�
> rilevabili attraverso esperimenti di interferenza.
Questo mi sembra un punto di vista un po' estremistico (v. dopo).
> La forma di questi pacchetti dipende da come interagiscono i vari modi
> elettromagnetici, comprende quindi effetti di generazione, di
> filtraggio e di propagazione (fibre, cristalli...).
D'accordo: l'ho detto anch'io.
> Naturalmente c'� anche una distribuzione trasversale, e
> anche questa dipende molto dalla propagazione ottica del fotone...
Certo: del resto un fotone emesso da un dingolo atomo, per es. in una
transizione di dipolo, ha una distribuzione spaziale non isotropa ma
che comprende comunque tutte le direzioni.
Incidentalmente, contro l'idea che ne aveva Einstein, il quale parlava
di "Nadelstrahlung" (radiazione aghiforme).
Pero' sulla possibilita' di parlare di un fotone al di fuori degli
eventi di rivelazione: ragioniamo in termini di teoria dei campi.
Io dico che e' presente esattamente un fotone tutte le volte che lo
stato del campo e' della forma
|f> = \int f(x) A(x) |0>.
La difficolta' con i fotoni e' che nonsi puo' interpretare f(x) come
funzione d'onda, anzi che non si puo' definire (nello spazio degli
stati con un fotone) un operatore posizione del fotone.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Thu Jan 22 2004 - 20:30:35 CET
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