Ceres ha scritto:
> luciano buggio wrote:
> > Ebbene questi oscillatori (minuscole antenne, "dipoli"?) dovevano
> > oscillare alla frequenza della radiazione emessa, con un periodo quindi
> > corrispondente, che rappresenta la frazione di tempo "elementare", minima,
> > in cui l'emissione viene risolta..
> E' la mia impressione o questo � un ragionamento "classico"?
Esattamente. Io in fisica provo a ragionare solo classicamente, e di
salvare con ci� i fenomeni senza ricorrere ai nuovi postulati logici
introdotti nel '900....
>Una
> descrizione quantistica ci darebbe uno stato di sovrapposizione coerente
> fra i sistemi atomici delle pareti e la radiazione. I fotoni sono
> delocalizzati su tutto il volume ....
...quindi espressioni come "delocalizzato" non hanno per me alcun
significato, dal momento che intendo restituire le traiettoire agli enti
fisici, nello spazio e nel tempo convenzionali...,
(cut)
> > Poi � venuta, per quanto concerne il funzionamento dell'emettitore-atomo,
> > la teoria dell'eccitazione per il passaggio tra livelli di energia,
> > evento della durata dell'ordine del miliardesimo di secondo, che sar� poco
> > (psicologicamente ha contribuito a considerarlo breve il confronto con
> > l'ordine di grandezza della diseccitazione nel laser), ma rispetto a prima
> > rappresenta un tempo lunghissimo, tante volte pi� lungo quante volte un
> > micron � contenuto in un metro.
> Mi sembra che ci sia un po' di confusione. Ti pongo una domanda: come
> possiamo conciliare un'altissima risoluzione temporale con radiazione
> dallo spettro strettissimo? L'indeterminazione fra tempo ed energia non
> ci permette di scendere al di sotto di una certa scala temporale.
Naturalmente allora per me non � un problema risponderti. Per me il limite
rappresentato dal P. di I. non c'�.
Nello specifico, Io avevo inteso l'alta risoluzione temporale
semplicemente come il periodo di oscillazione dell'atomo, cui corrisponde
una radiazione monocromatica emessa, in linea di principio, con
corripondente frequenza, con quindi spettro che pi� stretto di cos� non si
pu�. Non capisco quindi dove stia il problema.
> L'evento di diseccitazione (o anche di eccitazione) non ha una durata
> nel senso comune. non c'� un momento ben preciso nel tempo da
> considerare come l'inizio di un processo ne tanto meno un tempo di fine.
Ecco dove divergiamo sostanzialmente. Tu credi che gli enti fisici non
siano collocati precisamente nello spazio e nel tempo ordinari, che gli
eventi non abbiano un inizio preciso, ed un'evoluzione descrivibile
(almeno in linea di principio) con classiche coordinate spaziotemporali.
Sostanzialmente non credi nelle traiettorie cos� come sempre state
concepite prima del '900.
Io invece s�.
E tieni presente che mi riferisco proprio alle traiettoire in senso
puramente geometrico, avendo io ridotto gli enti fisici su cui ragionare
a punti (o insiemi finiti di punti), che sono centri di "perturbazione di
campo", descritto, questo, in termini di equazioni di potenziale su tutto
lo spazio tridimensionale euclideo.
> > Una teoria quindi con una risoluzione degli eventi un milione di volte
> > minore: secondo te questo � un passo avanti?
> Il passo in avanti non � solo una migliore risoluzione della teoria ma
> anche la comprensione dei limiti fisici di un sistema. Senza questa
> teoria non si comprenderebbe l'emissione spontanea. Le fluttuazioni di
> vuoto (Matematicamente figlie di questa "scarsa" risoluzione temporale)
> ci permettono una spiegazione teorica di fenomeni ben visti
> sperimentalmente.
Naturalmente una teoria alternativa deve rendere conto anche di questi
problemi.
(cut)
> > E se fosse che in quel miliardesimo di secondo l'atomo (o l'elettrone)
> > oscilla un milione di volte?
> Non lo sapremmo mai ;). Riflettendo su quello che dici mi rendo conto
> che, se l'elettrone (come mi sembra tu lo intenda, non nel senso
> quanto-meccanico) oscillasse, l'atomo sarebbe instabile...
Anche qui. Ci� che dici � vero rispetto all'atomo come viene descritto
dalla teoria corrente, non rispetto alla mia.
Concludendo.
Viste le mie stravolgenti premesse, non si pu� pretendere che alcune mie
affermazioni (come la riproposta dell'oscillatore elementare), siano
coerenti con il resto della teoria accreditata. E' chiaro che, come tu di
seguito paventi, che fanno a cazzotti, nel caso, per esempio, con il
concetto di fotone.
E' chiaro che si tratta di un nuovo modo di intendere le cose, e non ci
pu� essere dialogo se il confronto viene fatto con i postulati della
teoria corrrente.
Naturalmente uno pu� non aver voglia di rimettere in discussione tutto, e
capisco benissimo.
Per� una cosa, magari per gioco, pu� accettare di fare.
Partiamo dalla considerazione che l'unico giudice � il fenomeno,
l'esperimento.
Ti faccio un esempio di come si dovrebbe proceedere.
Io butto l� un pesantissima ffermazione: dico, per esempio che "la debole
emissione dall'atomo eccitato consiste in una miriade di particelle".
Ora questa affermazione verr� considerata demenziale. Ognun sa, si dir�
che non � vero, che dall'atomo eccitatto viene emesso un solo fotone, una
sola particella: l'affermazione fa a pugni con la teoria corrente, �
incompatibile con essa.
Poich� per� io dico che il tribunale che deve valutare la sua falsit� o
meno sia l'esperienza, allora chiedo di produrre *evidenze sperimentali*
che la falsifichino.
L'affermazione, prorpio perch� pesantissima, appare a prima vista
falsificabilissima.
Non dovrebbe essere difficile indicare *un'evidenza sperimentale*, nuda,
non inficiata da interpretazioni teoriche, che la smentisca.
Tu ne saresti capace?
Ciao.
Luciano Buggio
http://www.scuoladifisica.it
Ciao
> ^CereS^
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse_at_newsland.it
Received on Fri Jan 23 2004 - 18:37:44 CET