Hypermars ha scritto:
> "luciano buggio" <buggiol_at_libero.it> wrote in message
> news:bqho85$395$1_at_news.newsland.it...
> > Non capisco proprio.
> > Sembra che tu voglia dire che la lunghezza di coerenza � legata al grado
> > di monocromaticit� del fotone, nel senso che se l'onda fosse perfettamente
> > monocromatica la lunghezza di coerenza sarebbe infinita.
> Credo proprio che sia esattamente cosi' (si parla infatti di lunghezza di
> coerenza temporale, non spaziale, ovvero quella che e' relativa alla
> distribuzione in frequenze del pacchetto d'onda).
Il mio sospetto era fondato: non stiamo parlando delle stesse cose, e
quindi � bene continuare a chiarire,
> dt dE > h
> E = h v
> dt dv > 1
> se dv -> 0, dt -> infinito.
> (v = frequenza)
> La coerenza spaziale, di cui pero' nel thread non abbiamo mai parlato, e'
> altra cosa. Dipende dall'estensione spaziale della sorgente. Tanto piu'
> questa e' puntiforme, tanto piu' l'onda e' spazialmente coerente.
"Lunghezza spaziale di coerenza" (L) e "intervallo spaziale di coerenza"
(T) per me hanno unsignificato molto preciso, essendo legate dalla
relkazione T=L/c. Il temine "coerenza" trae in inganno: non si tratta
della composizione dell'onda con i contributi elementari delle frequenze
monocromatiche (la sorgente � sempre considerata puntiforme, trattandosi
di un atomo), ma della lunghezza L di un "oggetto" che viene emesso
dall'atomo e che raggiunge le fenditure, e conseguentemente del tempo T
che impiega la sua coda ad arrivare dov'era la testa. Chiamasi "fotone", e
pu� essere pi� o menomonocromatico a seconda del tipo di sorgente, di
atomo, non della sua estensione.
Per quanto ho capito, Il termine "coerenza" si giustifica in quest'ottica
dal fatto che una differenza di cammino (lungo l'interferometro) > L
annulla le frange, � come se in tal modo due "oggetti" di lunghezza L che
seguono due percorsi diversi non si sovrapponessero nel momento
dell'attraversamento dello schermo e quindi non interferissero per formare
le frange.
Io trovo che questa faccenda (tu dici che non ne abbiamo finora parlato,
mentre io non ho parlato che di questo) sia imprenscindibile per trattare
il problema che ci siamo posti.
Quei 30cm (o quel metro che sia) sono "reali" nello spazio: che cosa c'�
nello spazio di quella L?
Corrispondono ad un miliardesimo di secondo, che � il tempo di transizione
dell'atomo impiegato, di mercurio nel caso, ed � come se nel corso di quei
10^9 s, la durata dell'eccitazione, dall'atomo uscisse con continuit�
qualcosa, che risulta quindi "lunga" (una volta collimata con uno specchio
parabolico in una certa direzione) trenta centimetri.
Da notare anche che al di fuori degli estremi di quell'intervallo spaziale
non c'� nulla (non si tratta di una campana gaussiana estesa in
orizzontale all'infinito, ma di un tratto finito, che inizia e finisce di
botto) come non avviene nulla al di qua ed al di l� degli estremi del
corrispondente intervallo temporale.
Che cos'� questa cosa nello spazio? La Probabilit� fattasi Realt�?
La probabilit� incarnata?
Che cosa ne pensi?
Ciao.
Luciano Buggio
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Received on Wed Dec 03 2003 - 09:50:07 CET