Re: La filosofia della fisica

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Mon, 24 Nov 2003 20:25:36 +0100

"Fantoolin ha scritto:
> L'etimologia della parola "filosofia" conduce pi� al significato di
> "interesse per la conoscenza" che non a quello di "chiacchiere". In
> ogni caso, per fugare ogni dubbio sulle connessioni fra fisica e
> filosofia, basti riflettere sul fatto che alla base di ogni teoria
> fisica c'� un modello filosofico; Mach e l'empiriocricismo per
> Einstein; Platone per Heisenberg; Bergson e Meyerson per Prigogine e
> cos� per una lista piuttosto lunga che grosso modo parte da Aristotele
> per finire con Popper includendo Pitagora, Archimede, Fermi, Bohr e
> Majorana. La Fisica, che si propone l'indagine conoscitiva dei
> fenomeni e la modellizzazione dei medesimi per ricavarne leggi e
> previsioni in termini di linguaggio matematico, geometria e
> applicazioni tecnologiche, non pu� prescindere dai fondamenti del
> pensiero.

Anche se con un certo ritardo, vorrei spiegare dove non mi sento
d'accordo con quanto scrivi.

Senza dubbio *a posteriori* si trovano (piu' o meno lecitamente)
associazioni tra il modo di ragionare dei grandi fisici e una o
l'altra corrente filosofica.
In qualche caso ci sono anche state dichiarazioni in proposito degli
stessi interessati, ma quello che ho letto mi ha convinto che in genere
e' meglio diffidare dei fisici quando si mettono a fare i filosofi...

Inoltre parecche delle associazioni che fai sono piuttosto arbitrarie.
Per es. anche se Einstein ha riconosciuto il suo devito (giovanile)
verso Mach, sarebbe assolutamente infondato considerare Einstein
un empiriocriticista.
Platone e Heisenberg... e' ovvio che si tratta di una relazione alla
lontana; inoltre un certo platonismo lo si ritrova in moltissimi
matematici, e anche in una certa parte dei fisici teorici.
Ma se si volesse dedurre che hanno fatto le scoperte che hanno fatto
*in quanto* seguaci di Platone, questa a mio modo di vedere sarebbe
un'affermazione ridicola.
Quanto a Prigogine, non confondiamo la sua attivita' tarda, dove di
fisica e chimica non c'e' piu' niente (e non ci sono scoperte
significative) con quello che ha fatto piu' giovane, e dove Bergson e
Meyerson c'entrano come i cavoli a merenda.

Per finire: il problema e' quando i filosofi (che di solito sono
totalmente ignoranti di scienza) si mettono a pontificare su cio' che
e' metodo scientifico, cio' che e' vera conoscenza, ecc. Allora si
tratta veramente di chiacchiere in liberta'.
Da questo punto di vista anche Popper non scherza: quando non ha detto
cose palesemente errate, ha detto banalita'
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Mon Nov 24 2003 - 20:25:36 CET

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