Re: diffrazione da elettroni
luciano buggio ha scritto:
> ...
> Si trattava per� di un esperimento mentale,
> ed io ho sempre inteso che non pu� essere realmeente fatto, se non
> altro perch� non disponiamo, credo, della possibilit� strumentale di
> reegistrare il riculo stesso (nel caso di Einstein si trattava del
> rinculo dei bordi di una delle due fenditure, sospesa ad una molla
> (!)).
> ...
> Nei testi di Selleri, che studia accuratametne l'apparecchaitura in
> questione, non si fa cenno a quanto tu dici, ed � l� che infatti ho
> trovato che non � possibile sapere su quale dei due specchi il fotone
> dsi riflette.
Quest'ultima frase non l'ho capita. In particolare non capisco
"infatti".
> Mi chiedo se tu hai preso un esperiemtno mentale per un esperimetno
> realmente fatto.
Decisamente ce la metti tutta per farmi incazzare...
1) Quando mai ho parlato di "esperimento fatto"?
2) Come ti viene in mente che io non sia capace di distinguere tra un
esperimento ideale e uno fatto in laboratorio?
Il punto e' che sei tu a non capire la funzione in fisica degli
esperimenti ideali in generale, e di questo in particolare.
Un esperimento ideale serve soltanto a dimostrare che se si accettano
certi principi ne seguono certe conseguenze: nient'altro.
Nel nostro caso, che se si ammette che anche per gli specchi valgano le
relazioni d'indet., allora e' impossibile mettere su l'esperimento
(indipendentemente dallo stato contingente delle capacita' tecniche)
in modo che esso possa soddisfare due condizioni:
a) dirci dove e' passato il fotone
b) mantenere le frange d'interferenza.
BTW, e per tua informazione: sono passati esattamente 52 anni da quando
ho sentito parlare per la prima volta (nel corso di Fisica Teorica) di
questo esperimento). *Io* l'avevo capito anche allora...
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Sat Nov 22 2003 - 20:46:22 CET
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