Il 26/01/2013 14:37, Multivac85 ha scritto:
[cut]
> "Le verifiche sperimentali del primo principio sono scarsamente
> interessanti, sia perch� il principio stesso non � altro che una
> definizione, sia perch� (come si � gi� detto) non � praticamente
> possibile realizzare un corpo non soggetto a forze.
[cut]
> Questa affermazione (che se non erro � stata per la prima volta
> enunciata da Galilei) in effetti fa molto pensare a quanto valore
> abbia una specie di "idealizzazione" nelle leggi della fisica (un
> altro esempio potrebbe essere la legge di Boyle sui gas), ovvero
> paradossalmente queste leggi, sebbene ritenute valide non si applicano
> a nessuna situazione di fenomeni reali accadenti nel mondo reale, ma
> solamente a situazioni ideali.
E' abbastanza semplice rispondere se si considera che la mente
"comprende" il mondo fisico attraverso le rappresentazioni che di esso
elabora. Non credo, dicendo questo, di sostenere qualcosa di infondato.
Poich�, come principio generale, l'oggetto e la sua rappresentazione
sono cose diverse tra loro, nessuna rappresentazione di una cosa del
mondo fisico pu� essere identica alla cosa in s�. Dunque la
conoscibilit� di una qualsiasi cosa del modo fisico � sempre
approssimata e incompleta per principio.
Oltre a questo, poich� la conoscibilit� di una cosa del mondo fisico �
tanto pi� completa quanto pi� lo � la sua rappresentazione mentale, e
poich� la mente ha limitazioni sue proprie dovute al sostrato dalla
quale proviene, a maggior ragione non pu� esservi conoscibilit� senza
approssimazione.
In sintesi: nulla � comprensibile senza approssimazione.
Ad esempio, per poter costruire un sistema coerente che descriva
razionalmente i rapporti tra grandezze e forme nel mondo fisico �
necessario postulare delle approssimazioni come se fossero
rappresentazioni esatte, cio� � necessario idealizzarle. Il punto
geometrico, definito come adimensionale, � uno di questi; la retta,
monodimensionale, � un altro, ecc.
Il moto rettilineo uniforme, al pari del punto e della retta, � la
rappresentazione di un fenomeno del mondo fisico dalla quale � stata
omessa l'inevitabile quota di approssimazione, � stata cio� idealizzata.
Ci sarebbe una ulteriore complicazione riguardo alla mente (non solo
quella umana) e alle sue capacit� di rappresentazione: la mente non �
neutrale, le sue potenzialit� sono orientate ad uno scopo, che � la
sopravvivenza dell'individuo e della specie alla quale appartiene.
Sappiamo praticamente tutto riguardo al percorso filogenetico che ha
condotto all'evoluzione dell'organo che � il sostrato fisico della
mente: il cervello. Ebbene, questo percorso � lo stesso che le varie
specie viventi hanno percorso sulla strada della sopravvivenza per
adattamento. In breve: la mente nasce con uno scopo che non � la pura
conoscenza, � invece la sopravvivenza della specie. Da ci� deriva una
ulteriore quota di approssimazione nella conoscibilit� del mondo fisico,
poich� ci� che interessa conoscere � fondamentalmente ci� che assicura
in primo luogo la sopravvivenza dell'individuo e della sua specie.
Senza questa motivazione primaria probabilmente non ci sarebbe nessun
interesse a conoscere il mondo.
Tra parentesi credo sia questo il limite maggiore alla realizzazione di
una vera intelligenza artificiale.
Ma il quesito che poni apre anche ad un altro filone di riflessioni:
possono esistere nel mondo fisico dei sistemi isolati nei quali il moto
rettilineo uniforme pu� effettivamente verificarsi secondo la
definizione data? Secondo me no, ma discuterne ci porterebbe lontano.
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Received on Sun Feb 03 2013 - 00:19:31 CET