Nell'articolo <3FB9E314.3040000_at_science.unitn.it>
Valter Moretti ha scritto:
> Allora stai volutamente confondendo la nozione di evento in senso di
> Kolmogorov con quella "intuitiva" riferita a "fatti che accadono". Io
> mi riferivo, come era chiarissimo da quello che ho scritto,
> criticando la
> tua teoria, ad eventi nel senso della probabilita' cioe' nel senso di
> Kolmogorov. Come ti ho gia' spiegato in un altro post gli eventi della
> MQ non sono di questo tipo: non ne puoi sempre fare la disgiunzione
> per esempio, questo e' un fatto piu' che altro sperimentale, se non
> assumi questo non accetti in toto la MQ e questa discussione non ha
> alcun
> senso, perche' questo e' il nocciolo della questione.
Anche io ho l'impressione che non partiamo du basi comuni. Ho detto che per
me non ha senso parlare di "eventi classici" ed "eventi quantistici", e cos�
ho cercato di fare un discorso unico che coinvolgesse sia la MQ che la MC.
Tu invece mi inviti a tenere distinte le due cose, ed allora provo a
rispondere alla tua obiezione senza nominare la MQ. In fondo la mia � una
"teoria classica", e fa riferimento solo al quadro concettuale "classico".
Dunque, torniamo un attimo a questa:
P(A int B) = P(A) P(A|B) = P(B) P(B|A)
Secondo te da questa equazione si ricava che debba essere
P(A|B) <> P(B|A)
a meno che non si imponga la drastica restrizione
P(A) = P(B)
(Dici anche che nella meccanica quantistica questo problema non c'� perch�
non � definita l'intersezione degli eventi. Continuo a chiedermi per quale
motivo non dovrebbe aver senso la seguente affermazione: <<l'elettrone �
stato emesso in x0 al tempo t0>> & <<[l'elettrone] � stato assorbito in x al
tempo t>>, ma ho anche detto che non voglio parlare di MQ, quindi lasciamo
perdere.)
Quello che cercavo di spiegare � che il problema non sta nell'intersezione
degli eventi, ma sta invece in quei P(A) e P(B). Sono quelli a non essere
definiti, mai!
(Secondo me non sono definiti neanche nella MQ, ma lasciamo perdere.)
Io affermo che in fisica ha senso correlare solo *coppie* di eventi, ed �
questo che fa sempre la fisica, sia quando � "deterministica" che quando �
"probabilistica".
Mettiamoci pure nel caso pi� estremo: la meccanica classica in forma
deterministica.
Qui abbiamo a che fare con delle "certezze", quindi alle domande si risponde
con dei <<S�>> o con dei <<No>>.
Va bene, adesso prendiamo un singolo evento: <<il punto materiale al tempo t
� nel punto x ed ha velocit� v>>.
A me viene voglia di chiederti se questo evento si verifica, e quindi ti
chiedo: <<Senti, tu che sei fisico, dimmi un po': al tempo t troveremo un
punto materiale in x con velocit� v?>>
Tu allarghi le braccia desolato, e mi dici: <<Guarda, caro, se non mi dici
dov'era sto punto materiale in un altro istante di tempo e che velocit�
aveva, che ne so io se all'istante t verr� trovato in x con velocit� v? Non
mi hai nemmeno detto se nel nostro laboratorio ci sono in giro dei punti
materiali vaganti, non mi hai detto niente di niente su ci� che � accaduto
prima dell'istante t, la tua domanda non ha senso.>>
Lo stesso avviene nella versione probabilistica.
Visto che tu non hai voluto rispondermi, io mi faccio l'idea che sia solo un
problema di "incertezza", e ti chiedo: <<Va bene, ma almeno dimmi qual � la
probabilit� di trovare al tempo t un punto materiale in x con velocit� v!>>
A questo punto tu perdi la pazienza, e mi dici: <<Senti, non � una questione
di probabilit� o di certezza. Non � che alla tua domanda non si possa
rispondere con precisione, � che proprio *non* *ha* *senso*. Se non mi
fornisci qualche informazione su come � stato preparato l'esperimento, su
dove � stato posto il punto materiale in un istante precedente e con quale
velocit�, o altre informazioni equivalenti, io non so proprio che dirti. Per
quel che ne so, in questo laboratorio potrebbe anche non esserci alcun punto
materiale da osservare, figurati se posso dirti dove lo trovi al tempo t!>>
E cosa sarebbero quelle "altre informazioni" se non altri *eventi* che sono
*accaduti* prima di t?
In qualunque modo tu te le immagini, sar� sempre qualcosa che � *accaduto*.
Sar� stata fatta una misura, o si sar� posto un punto materiale in una certa
posizione con una certa velocit� ad un certo istante di tempo. Sempre e
comunque un qualche *evento*.
La fisica � fatta tutta cos�:
<<*Se* *accade* questo *allora* *accade* certamente anche quest'altro>>
oppure
<<*Se* *accade* questo *allora* c'� una certa probabilit� che *accada* anche
quest'altro>>
Ci sono sempre questi elementi nella fisica:
1) una "implicazione fattuale", ovvero una proposizione <<se... allora...>>
che non definiscono una implicazione "logica", ma una implicazione fra
*fatti*, qualcosa che *accade*
2) c'� poi un *fatto* associato al <<se>> ed un *altro* *fatto* associato al
<<allora>>.
I fatti sono "ci� che accade", gli *eventi*.
Diceva Wittgenstein che <<il mondo � tutto ci� che *accade*>>.
Quindi lo schema � sempre questo
evento A => evento B
dove quella implicazione, direbbe Kant, non � "analitica", ma "sintetica"
(io l'ho chiamata "fattuale", per farmi capire).
Che senso ha allora parlare di probabilit� di un *singolo* *evento*?
Ciao,
Davide
Received on Tue Nov 18 2003 - 13:47:03 CET
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