Davide Pioggia ha scritto:
> Nell'articolo <bosutu$9kl$1_at_news.newsland.it>
> luciano buggio ha scritto:
> > C'� poi un'altra questione che mi lascia perplesso.
> > La pallina da tennis non viene deviata dalla luce che la colpisce,
> Veramente direi che "un pochino" anche la pallina da tennis risente
> dell'interazione con la luce.
Tanto meglio: figurati quanto ne risente un elettrone!.
Quindi gli elettroni vengono deviati dalla luce accesa dietro le due
fenditure, no? E con questo si spiega la mancata formazione delle righe.
Non � cos�?
> Anche il campo elettromagnetico trasporta quantit� di moto, e quindi se la
> radiazione viene assorbita e/o emessa (o prima assorbita e poi emessa, come
> nel caso della "riflessione" della luce da parte della pallina) abbiamo una
> specie di "urto".
> Se vuoi essere pi� preciso credo che tu debba pensarla come "pressione di
> radiazione" (= quantit� di moto nell'unit� di tempo nell'unit� di superficie
> trasversale).
> > ma un elettrone s�:
> Se quel "ma" � determinante -anche in linea di principio- ai fini del tuo
> discorso, allora credo tu debba riflettere su quel che ho detto un po' pi�
> su.
> > � sufficiente un solo fotone (vedi effetto
> > fotoelettrico ed effetto Compton).
> Comunque: s�, certo, anche un solo fotone pu� interagire con un elettrone.
Avevo chiesto se � quanto avviene nel nostro caso, ai fini della
rilevabilit� dell'interazione stessa.
> > Certo, il fotone non sparisce, n�
> > viene assorbito.
> Qui ti vai ad infilare in un discorso assai complesso.
> Se usi tutto l'armamentario degli "integrali di cammino" e ragioni "alla
> Feynman", allora la MQ � una fisica in cui si pu� parlare di "traiettorie",
> con la "prescrizione aggiuntiva" che le probabilit� si "sommano in
> ampiezza".
> In tal caso non � vero che il fotone non viene assorbito, perch� la
> diffusione del fotone da parte dell'elettrone deve essere intesa come una
> coppia di "vertici di interazione": prima il fotone viene assorbito e poi
> viene emesso (o viceversa). Nell'intervallo di tempo in cui il fotone � gi�
> stato assorbito e non ancora emesso (o viceversa) l'elettrone si trova in
> uno stato "virtuale", ovvero uno stato in cui il suo quadrimpulso viola le
> leggi di conservazione, e quindi � in uno stato "instabile", da cui deve
> "decadere" entro intervalli spazio-temporali sufficientemente piccoli da non
> rendere osservabile quella "violazione".
Non capisco quali siano le implicazioni sul nostro discorso di tutti
questi tuoi distinguo. Comunque avvenga l'interazione una deviazione si ha
o no? Mi pare che abbiamo stabilito che si ha
> Se invece vuoi rifiutare integralmente il concetto di "traiettoria"
Ragiono in termini di traiettoria, invece, non capisco perch� insinui ci�
(a meno che non ti riferisca alle traiettorie virtuali di Feynman, come
somma di ampiezze, ma non vedo qui a che cosa ci serva, come ho detto: la
traiettoira dell'elettrone � prefettamente individuabile e reale, vedi la
traccia lasciata in una camera a nebbia)
> tutto ci� che dici non ha molto senso, perch� noi non sappiamo se il fotone
> venga o meno "assorbito": noi sappiamo solo che emettiamo della radiazione
> "catodica" e della radiazione elettromagnetica, che entrambe le radiazioni
> vengono emesse e rilevate in unit� "discrete" (quanti) e che quando �
> presente della radiazione elettromagnetica la "figura" disegnata dalla
> radiazione catodica � diversa da quella disegnata dalla medesima radiazione
> in assenza di radiazione elettromagnetica. Da cui deduciamo che le due
> radiazioni "interagiscono".
> > Il problema che avevo posto � un altro: Come fa
> > l'elettrone ad essere osservato attraverso la luce che diffonde, da
> > cui viene "colpito" senza cambiare la sua traiettoria?
> Ho gi� detto che parlare del "cambiamento di traiettoria" di un elettrone �
> concettualmente un po' "pericoloso" (proprio su questo argomento ci sono
> decine di KB nell'atro thread a cui sto partecipando).
Perch� pericoloso? Non vediamo le traiettorie degli elettroni (dei fotoni
no) cambiare, per esempio avvolgersi in spirale in un campo magnetico
ortogonale? Che problema c'�?
Anche valesse per gli elettroni quel che si dice per i fotoni ("non � mai
lo stesso elettrone, nei successivi momenti, quello che lascia la scia
nella camera a bolle, ma si rinnova continuamente per assorbimento ed
emissione"), il problema non cambierebbe: la traiettoria � quella che si
vede, no?
O fai anche tu come Heisemberg, che (molto coerentemente, direi), quando
tutti parlavano di particelle elementari negli acceleratori, non dava
alcun valore a questa evidenza, fissato com'era che le particelle non
esistessero ed avesse senso parlare solo di numeri messi in matrice e di
probabilit� di esistere in ogni punto dello spazio?
> Comunque se di "traiettoria" vogliamo parlare allora non direi proprio che
> il fotone non cambia la traiettoria dell'elettrone. Se non la cambiasse non
> ci sarebe interazione, e noi vedremmo sul rivelatore sempre le stesse
> "figure", indipendentemente dal fatto che ci siano o meno dei fotoni.
> Sappiamo invece che non � cos�.
> > Non � che le
> > righe si distruggono semplicemente perch� viene deviato dal percorso
> > "programmato" dalla misteriosa informazione autointerferenziale che
> > possiede? -----------------
> Non so cosa sia la "misteriosa informazione autointerferenziale".
Sono stato anche troppo buono, parlando di mistero: Feynman, che tu citi,
parla di "assurdo" ("La natura � assurda", dice in QED).
Non ammetti che sia un po' misterioso il comportamento di un'unica
particella alla doppia fenditura, che da, da sola, luogo alle righe dio
interferenza?
> Ho come
> l'impressione che sia una sorta di tua interpretazione delle "onde pilota"
> di Bohm-De Broglie.
Lungi da me, non credo assolutametne nell'onda pilota (quello sarebbe
un'altro mistero, proprio di quelli della letteratura del terrore, se �
vero che Einstein, che pure ci credeva, la chiamava "Gespenster Feld" (se
non scrivo male), "onda fantasma".
La mia ipotesi "eretica", perfettametne realistica e classica, che cerco
di verificare, � che nell'esperimento alle due fenditure *non* arriva ad
ogni emissione una sola particella, ma un ensemble di particelle, che
attraversa entrambi i fori, solo una delle quali mediamente viene rivelata.
Ma capisco che ci vuole un bel coraggio a sostenere una pazzia del genere.
Fatto sta che finora non l'ho mai vista falsificata: in genere
l'interlocutore di turno, a cui chiedo ragionamenti e informazioni
sperimentali si stufa e se ne va prima.
> Scusa se non posso aiutarti di pi�.
Comunque grazie.
Luciano Buggio
http://www.scuoladifisica.it
> Saluti,
> Davide
--
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Received on Thu Nov 13 2003 - 19:06:20 CET