Re: sole non si esaurisce?

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Wed, 12 Nov 2003 20:54:20 +0100

RobertoF ha scritto:
> 4 protoni?
> ma l'elio non ha numero atomico 2?
Certo. Infatti la reazione completa (che passa pero' per diversi
stadi intermedi) e'

4p --> He4 + 2e^+ + 2 nu_e

Per inciso, e' questa la ragione per cui avevo corretto i 28 MeV:
occorre tener conto
a) dell'energia per creare i due positroni
b) di quella portata via dai neutrini.

>> Ora dovete perdonarmi e soprattutto non fraintendermi se m'impegno
>> a dimostrare che in realta' non avete spiegato niente.
>
> Osservazione pi� che giusta, per� avevo premesso nel mio post:
>> Cerco di spiegartelo in soldoni, senza entrare troppo nei dettagli.
> Ho cercato di spiegare a Pier in poche parole semplici quel che so
> sulla fusione nucleare e su come funziona il sole (non sono ne
> astrofisico e ne fisico quindi non ne so tantissimo) i numeri non li
> conosco e non avevo voglia di cercarli.
> Mi sembrava fondamentale, nella domanda "il sole non si esaurisce?"
> chiarire che il sole si esaurir�, ma che grazie al processo di fusione
> nucleare ci� avverr� fra miliardi di anni.
Direi che non hai capito il mio punto di vista.
Ripeto che con quello che hai scritto *non hai spiegato niente*.
I numeri non sono un accessorio, ma un fatto *essenziale* nella
spiegazione.
Non aggiungo altro, perche' non farei che ripetermi.

Roberto Rosoni ha scritto:
> Esattamente nello stesso modo, di questo si lamentava un mio prof. di
> meccanica delle macchine, nei primi anni '80, dando molta colpa di ci�
> alle calcolatrici rispetto al regolo calcolatore.
> Oggi poi le calcolatrici entrano troppo, troppo presto nelle sQuole, e
> il risultato � sia quello che tu indichi, sia una scarsissima capacit�
> di calcolo mentale (anche solo per le quattro operazioni aritmetiche).
Non concordo, ne' col tuo prof. ne' con te.
Secondo me le calcolatrici sono innocenti: il problema esisteva gia'
prima, esiste da sempre.
E' una differenza radicale tra la spiegazione scientifica (di un certo
tipo di scienza, non di tutte) e il ragionamento comune e anche quello
in uso nelle discipline "umanistiche".
La scuola, almeno in Italia, ha sempre messo su un livello "piu' alto"
il secondo modo di ragionare.
Il che torna comodo a tutti, perche', come diceva Galileo
(parafrasato), coi discorsi, opportunamente rigirati, si puo'
dimostrare tutto quello che si vuole.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Wed Nov 12 2003 - 20:54:20 CET

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