Re: decoerenza e proprietà

From: Gianni Dondi <g.dondi_at_despammed.com>
Date: Sun, 09 Nov 2003 21:56:22 +0100

unit ha scritto:

[SNIP]

E' interessante notare che, nonostante i punti di vista tuoi e ben
descritti piu' sotto da Fabri, c'e' un'ampia comunita' di persone convinta
che la decoerenza sia la risposta definitiva al problema della misura. Uno
di questi e' P.W.Anderson ma puoi trovare un commento al suo punto di
vista nell'articolo di Adler

http://arxiv.org/abs/quant-ph/0112095

ed inoltre Zurek, nel suo articolo su RMP (Rev. Mod. Phys. 75, 715 (2003)
) si lamenta del fatto che, essendo la decoerenza un nuovo paradigma, ci
sono persone che non la considerano la risposta al problema.

Per quel che mi riguarda, a partire dall'esperimento di Haroche con stati
a gatto di Schroedinger del 1996 fino agli esperimenti di Wineland con le
trappole ioniche, appare come se il tutto sia riducibile ad effetti ben
comprensibili piuttosto che ad un ambiente il cui effetto non puo' essere
controllato ma deve essere "tracciato via".

Inoltre, in un articolo del 1991 di Gea-Banacloche (Phys. Rev. A 44, 5913)
sembra che il campo elettromagnetico possa generare effetti di decoerenza,
se non di vero e proprio collasso della funzione d'onda, interagendo con
la materia. Gea-Banacloche ha derivato gli stati asintotici a molti fotoni
per l'Hamiltoniana di Jaynes-Cummings e ha fatto vedere come si ottenesse
il limite classico quando il numero di fotoni cresce senza limiti. Questi
stati sono stati probabilmente osservati da Haroche ed altri recentemente
in esperimenti sul limite classico-quantistico in cavita' a RF.

La domanda e' allora:

La meccanica quantistica risolve da se' il problema della misura?

> Ciao,

> unit

Ciao,

Gianni


-- 
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Received on Sun Nov 09 2003 - 21:56:22 CET

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