In una pubblicazione scientifica ho letto quanto segue:
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"Se prendiamo delle particelle, per esempio degli elettroni, e
le facciamo passare attraverso due fenditure (1927, esperi-
-mento di Davisson e Germer, diffrazione di elettroni utilizzando
come reticolo un cristallo di nickel) esse manifestano la loro
natura ondulatoria e formano sullo schermo una tipica figura di
diffrazione.
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"Sappiamo che le particelle come gli elettroni si manifestano
come entit� corpuscolari, ed il fatto che formino una figura di
diffrazione � in conflitto con l'idea che passino da una fenditura
sola. Infatti, nella loro natura di onda, passano effettivamente
da entrambe le fenditure (la figura di diffrazione nasce proprio
dall'interferenza tra le onde originate dalle due fenditure) ma
quando ritorniamo a considerare l'elettrone come corpuscolo
nasce l'assurdo che un singolo elettrone sia passato (in un certo
senso) da tutte e due le parti.
L'evidenza sperimentale del comportamento degli elettroni ci
dice che il passaggio di un elettrone da una fenditura non
esclude il passaggio dall'altra. Dal punto di vista della nostra
logica saremmo pi� portati invece a dire che l'elettrone passa
da una fenditura o dall'altra, senza una terza possibilit�. Ma
l'evidenza dei fatti ci d� torto e dobbiamo ammettere l'esistenza
di una terza possibilit�, la cui logica a noi sfugge. "
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Dalla lettura di quanto sopra non mi risulta chiara una cosa: se
sulle fenditure invece di una serie di elettroni si invia un solo
singolo elettrone e nulla pi�; questo unico elettrone produce da
solo la figura di diffrazione oppure no?
E' stato fatto questo esperimento e in caso affermativo da chi?
Sar� veramente grato a chi vorr� spiegarmelo.
Guido
Received on Wed Nov 05 2003 - 19:46:02 CET
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