Re: decoerenza e proprietà

From: Valter Moretti <vmoretti2_at_hotmail.com>
Date: Mon, 10 Nov 2003 10:50:44 +0100

Davide Pioggia wrote:

> [*] Abbiamo scoperto che questo elettrone quando non interagisce con un
> dispositivo macroscopico non � localizzabile n� nello spazio n� nel tempo,


OK su questo posso essere d'accordo in linea di principio: lo
spaziotempo sembra essere uno concetto "macrosocpico" e si capisce
quando si studiano le correlazioni EPR.

> sappiamo che partecipa ad interazioni che in qualche modo sono non locali,


dipende da cosa intendi per "interazioni", e' un termine troppo vago e
pericoloso in questo contesto.


> sappiamo che per farlo tornare "uguale a s� stesso" bisogna farlo ruotare
> *due* volte,

Non e' m ica vero. Mai sentito parlare di regole di superselezione? In
realta' basta una sola rotazione di 360 gradi, anche se la
rappersentazione del gruppo delle rotazioni e' polidroma per spin 1/2.
Quello che serve e' la rappresentazione proiettiva non quella unitaria,
attraverso la regola di superselezione che non permette di sommare stati
di spin con valore intero e semi intero, la fase che risulta quando fai
agire una rotazione di 360 gradi e' sempre una fase globale per cui non
la vedi mai (non provoca fenomeni d'interferenza)...

> sappiamo insomma che lo "stato fisico" di un elettrone che non
> fa parte di un oggetto macroscopico non � assolutamente descrivibile per
> mezzo dei consueti concetti spazio-temporali.

Dipende da cosa tu intendi per stato, la mia impressione (che puo'
essere del tutto falsa e me ne scuso se e' cosi') e' che tu forse
ti sia fissato su una descrizione classica o similclassica: forse, in
fondo ti aspetti che l'elettrone sia un qualche tipo di pallina
descrivibile nello spazio e nel tempo e quindi la descrizione
quantistica e' incompleta e quello che si chiama stato quantistico non
e' dunque uno stato in quanto non contine l'informazione massimale sul
sistema.

> Ergo non sappiamo nulla delle
> propriet� fisiche di questo elettrone, e se non sappiamo nulla delle su�
> propriet� fisiche non sappiamo nulla nemmeno del suo stato.

Anche qui e' questione di definizioni e/o preconcetti, secondo me
sappiamo tantissimo...anche se tutta la questione del collasso e'
enormemente oscura e probabilmente mal posta. La mia opinione e', da
rozzo fisico (matematico), che gli strumenti concettuali con cui
descrivere il mondo ce li suggerisce la stessa natura in un meccanismo
"dialettico" molto complicato. Per un po' di tempo le descrizioni
"geometriche" basate sull'idea di varieta' differenziabile (= spazio,
spaziotempo) sono andate bene, poi e' tutto finito (per sempre?).
Sembra che per quei sistemi che molto rozzamente li chimiamo
microscopici, non si riesca a dare piu' che una descrizione statistica,
molto problematica in certi aspetti, e credo che le risposte ad i
problemi sollevati verranno essenzialmente in seguito a qualche dato
sperimentale (che forse esiste gia' ma nessuno ne ha capito
l'importanza): sara' la natura stessa a darci, come e' sempre accaduto,
se avremo fortuna, qualche indizio su come venire fuori dai problemi di
confine della MQ (quelli legati all'osservazione ed al cosiddetto
collasso della funzione d'onda). Le descrizioni alternative come quella
di Bohm sono insufficienti a descrivere tutto quanto riesce a descrivere
la MQ ordinaria: non esiste alcuna versione della teoria di
Bohm che sia relativistica e che descriva il processo di creazione
e distruzione di particelle, al contrario di quello che fa la teoria
ortodossa che funziona perfettamente in queste cose, per cui non credo
che sia quella la strada...


> Sappiamo solo
> calcolare la probabilit� che interagisca con un oggetto macroscopico posto
> in x al tempo t (per gli oggetti macroscopici � definita una posizione,
> quindi x � una propriet� dell'oggetto con cui interagisce l'elettrone, non
> una propriet� dell'elettrone),

Non mi piace quel "solo". Sappiamo molto di piu'! Delle misure di
impulso cosa mi dici? Di quelle di energia? di quelle di spin?...
Quando conosciamo il cosiddetto "stato quantistico" sappiamo anche
calcolare le probabilita' di uscita delle misure di *tutte* le
osservabili, questo contenuto di informazione e' tutt'altro che banale
perche' per fissare lo stato non e' necessario (e nemmeno possibile)
conoscere tutti i valori delle misure di tutte le osservabili
sul sistema ad un dato istante, basta quella che si chiama
un'osservabile massima.

> ma da qui a dire che |x,t> � lo "stato"
> dell'elettrone che "collassa" quando esso interagisce con il rivelatore ce
> ne passa.

Anche io ho grandi problemi a capire cosa succede quando avviene la
misura e l'idea del "collasso": mi pare solo dare un nome a qualcosa che
non si conosce e basta...

Ciao, Valter

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Valter Moretti
Faculty of Science
Department of Mathematics
University of Trento
Italy
http://www.science.unitn.it/~moretti/homeE.html
Received on Mon Nov 10 2003 - 10:50:44 CET

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