Enrico Smargiassi ha scritto:
> In realta', l'argomento di Weinberg richiede la MQ. Procede come
> segue:
>
> Immaginiamo di avere una particella A, carica +1, che nel punto
> x1 all'istante t1 decade in una coppia A', neutra, e X, carica
> +1. Immaginiamo poi che nel punto x2 all'istante t2 la X sia
> assorbita dalla particella B, carica -1, che di conseguenza
> diventa B', neutra. Osserviamo il bilancio della carica:
> ...
> Dove entra la MQ? Nel fatto che in meccanica relativistica
> classica lo scambio di particelle tra due punti collegati da
> intervalli di tipo spazio e' strettamente impossibile, e pertanto
> il problema di cui sopra non sorge nemmeno. In MQ invece c'e` una
> probabilita' diversa da zero che cio' accada.
Direi che la questione e' piu' complessa: non mi pare che basti la m.q.
Bisogna avere creazione e distruzione di particelle, e gia' questo
dice che siamo in teoria dei campi.
Inoltre la particella viene emessa e riassorbita, quindi e' virtuale.
Non e' banale che se ne possa inferire l'esistenza di antiparticelle
*reali*: occorre quanto meno affermare che lo schema perturbativo
della teoria dei campi (particelle libere + interazioni) e'
ben fondato.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Sun Nov 02 2003 - 21:01:33 CET
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